Svolta storica per San Siro. Club e Comune raggiungono l’accordo, via libera alla vendita

San Siro

Stadio San Siro. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 17, 2025

Milano si prepara a dire addio al San Siro “vecchio”: Milan e Inter verso uno stadio nuovo con proprietà privata, nel cuore della città.

Dopo anni di discussioni, ipotesi alternative e sondaggi, arriva la decisiva svolta su San Siro: il Comune di Milano e i due club rossonero e nerazzurro hanno finalmente raggiunto un accordo che apre la strada alla vendita dello storico impianto. L’obiettivo è costruire uno stadio moderno, con proprietà privata, pronto entro il 2031, per rispondere anche alle richieste della Uefa in vista degli Europei del 2032. È l’inizio di una nuova era per il calcio milanese, che promette cambiamenti importanti non solo infrastrutturali ma anche culturali.

La decisione del Comune e l’accordo raggiunto

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha annunciato che la giunta è pronta a deliberare la vendita dello stadio San Siro, dopo aver raggiunto un’intesa di massima con Milan e Inter. L’accordo affronta punti che per lungo tempo sono stati al centro del dibattito: la proprietà dell’impianto, i tempi per la realizzazione del nuovo stadio e il modo in cui mantenere Milano competitiva agli occhi della Uefa. Sala ha precisato che l’iter sarà lungo ma necessario, e ha indicato il 2031 come anno obiettivo per il completamento dei lavori, così che la città sia pronta per ospitare gli Europei del 2032.

San Siro
Stadio San Siro all’esterno. – @ANSA

I termini precisi della vendita, come prezzo, condizioni e diritti di proprietà, non sono ancora stati definiti. Tuttavia, il sindaco ha chiarito che sono dettagli da limare, mentre l’intesa politica è già stata raggiunta e rappresenta la parte più importante del percorso.

Le implicazioni sportive, urbanistiche e per gli Europei 2032

Implicazioni sportive

Per Milan e Inter, la vendita di San Siro segna la possibilità di superare molti problemi legati alla gestione, ai costi di manutenzione e agli standard infrastrutturali. Un impianto di proprietà consente maggiore autonomia, possibilità di sfruttamento commerciale e benefici in termini di ricavi da matchday, sponsorizzazioni e attività correlate.

Inoltre, avere un nuovo stadio conforme ai requisiti Uefa è fondamentale: senza adeguamenti, Milano rischierebbe di non essere inclusa tra le città ospitanti degli Europei del 2032. L’esigenza di adeguamento è quindi sia sportiva che regolamentare.

Implicazioni urbanistiche

Il nuovo stadio dovrebbe sorgere nel centro di Milano, mettendo da parte l’ipotesi di trasferimenti a Rozzano o San Donato, opzioni valutate in passato.

Questo porterà vantaggi e sfide: da un lato collegamenti migliori e servizi già disponibili, dall’altro la necessità di affrontare questioni come traffico, impatto ambientale, parcheggi e compatibilità con il tessuto urbano. Sarà essenziale un progetto che concili innovazione e rispetto dell’identità storica della città.

Tempistica e ruolo per gli Europei 2032

Il traguardo fissato al 2031 è pensato per garantire che Milano abbia una struttura pronta in tempo per gli Europei. I criteri Uefa richiedono stadi moderni e sicuri, con standard elevati di capienza, accessibilità e servizi. Il nuovo impianto dovrà rispondere a tutte queste esigenze per posizionare la città al livello delle capitali calcistiche europee.

Le prossime fasi: ostacoli potenziali e scenari futuri

Ostacoli burocratici e politici

Nonostante l’accordo raggiunto, il percorso resta complesso. La delibera ufficiale della giunta è necessaria per avviare concretamente la vendita, e ogni ritardo politico o amministrativo potrebbe compromettere i tempi.

Occorre ottenere autorizzazioni urbanistiche e ambientali, rispettare i vincoli del piano regolatore e pianificare le infrastrutture di supporto, dai collegamenti stradali ai trasporti pubblici. Inoltre, il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni locali sarà determinante per evitare contestazioni.

Scenari di sviluppo del progetto

Nelle prossime settimane dovranno essere definiti dettagli cruciali: il sito preciso, il progetto architettonico, i modelli di finanziamento e il ruolo di sponsor e partner commerciali.

Non si esclude un progetto “ibrido” che integri elementi simbolici dello stadio attuale, mantenendo così un legame con la memoria storica. La capienza, la disposizione delle aree esterne e l’integrazione con i trasporti pubblici saranno fattori chiave.

Impatti su tifosi e città

Per i tifosi, il nuovo stadio significa dire addio a un luogo ricco di emozioni, ricordi e storia. La sfida sarà trasferire quel patrimonio emotivo in una nuova struttura moderna.

I quartieri circostanti subiranno trasformazioni importanti: investimenti e rigenerazione urbana da un lato, cantieri e aumento del traffico dall’altro. Milano, però, ha l’occasione di guadagnare un impianto che sia non solo un tempio del calcio ma anche un simbolo di modernità e attrattiva internazionale.

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