Il leggendario dirigente rossonero spegne le voci sul suo possibile incarico dirigenziale al Milan e elogia Modric come “professore” che vale il prezzo del biglietto.
Adriano Galliani, storico ex amministratore delegato del Milan, è tornato al centro delle speculazioni mediatiche parlando della sua recente presenza a San Siro. Nonostante le speranze dei tifosi, Galliani ha chiarito che non ci sono piani concreti per un suo ritorno dirigenziale al club rossonero. Presente la domenica a San Siro, l’ex dirigente spiega che il suo gesto è stato quello di un tifoso che ama la maglia, non di chi sta per ricoprire un ruolo ufficiale. Allo stesso tempo, ha dedicato parole di stima a Luka Modric, definendolo un valore aggiunto talmente grande da “valere da solo il prezzo del biglietto”.
Galliani oggi: tra Monza, tifoseria e possibili scenari
Ad oggi, Adriano Galliani ricopre il ruolo di amministratore delegato al Monza. Le voci su un suo possibile ritorno al Milan – società per la quale ha scritto pagine indimenticabili – sono legate alla vicenda della possibile cessione del Monza e al “closing” tra Fininvest e Beckett Layn Ventures. Galliani ha però ribadito che al momento non esiste un progetto concreto di rientro. Ha insistito su un punto fondamentale: la sua presenza allo stadio deriva dal rapporto affettivo con il Milan che dura da più di trent’anni, non da ambizioni dirigenziali attive o negoziazioni in corso.

L’ex dirigente ricorda con orgoglio il percorso durata decenni: dopo la vendita del club nel 2017 da parte di Silvio Berlusconi, la sua “carriera dirigenziale” con il Milan è formalmente conclusa. Tuttavia, ha continuato a seguire la squadra con la passione di sempre, compatibilmente con gli impegni col Monza. Questa storia personale serve come fondamento per comprendere il contesto nel quale si sono generate le speculazioni: tifosi che lo vedono entrare a San Siro, giornalisti che raccolgono certe connessioni, ma senza prove di un accordo o reclutamento formale.
Se da un lato non c’è un incarico ufficiale imminente, dall’altro non si può escludere che, in futuro, possano esserci forme di collaborazione o contributi “non istituzionali”: ruoli da consulente, presenza in manifestazioni, dialogo con la società. Ma Galliani frena subito su queste possibilità: “non torno”, ha detto, “resto soltanto un tifoso”. In sostanza, smentisce le speculazioni, ma non esclude che l’amore per il Milan continui a trovare spazi – seppur non ufficiali – nella sua vita personale.
Il riconoscimento a Modric e il valore simbolico di un “biglietto”
Tra le affermazioni più chiare di Galliani c’è quella su Luka Modric. Presente allo stadio, Galliani ha commentato: Modric è un fuoriclasse, un “professore alla Pirlo”. Ha detto che vedere Modric giocare è uno spettacolo, che certe qualità lo rendono capace da sole di giustificare il prezzo del biglietto. È un riconoscimento che va oltre la mera ammirazione tecnica: è anche un segnale—un uomo che non è più dirigente ma rimane figura influente nel mondo del Milan—che apprezza il gesto sportivo e la classe.
Questo elogio fa da contraltare al dibattito sul suo possibile ritorno: mentre molti tifosi, media e addetti ai lavori cercano indizi, Galliani sceglie la semplicità, la trasparenza, la posizione di chi assiste da dentro, ma senza ruoli ufficiali. Modric diventa così simbolo di ciò che può unire tifosi, club, storia: talento, continuità, valore estetico del gioco.
L’elogio a Modric serve anche a ricordare come il calcio, specie per chi lo ama da una vita come Galliani, non sia fatto solo di incarichi, affari o titoli, ma di momenti vissuti, gesti di classe, giocatori che trasformano una partita in un evento. E in questo senso, la presenza a San Siro – accanto a Gattuso, ad ex giocatori rossoneri – non è solo cronaca: è testimonianza di un legame che non si spegne, anche se formalmente non ci sono incarichi da svolgere.
