Shock in Serbia, Dejan Milovanović muore a 41 anni durante una partita con i veterani

Dejan Milovanovic

Dejan Milovanovic.- @Alchetron.com

Luca Antonelli

Settembre 18, 2025

Un cuore spezzato a Belgrado: l’ex capitano della Stella Rossa muore a 41 anni durante una partita tra veterani.

Una domenica che doveva essere di festeggiamenti e ricordi si è trasformata in un dramma: Dejan Milovanović, ex capitano e simbolo della Stella Rossa, si è spento all’età di 41 anni durante una partita fra vecchie glorie. Il suo malore improvviso — un duplice infarto — ha lasciato attonito il mondo del calcio serbo e non solo. In questo articolo ricostruiamo quanto accaduto, il percorso umano e sportivo di Milovanović, e le reazioni che la sua morte ha suscitato.

Gli istanti del malore: cosa sappiamo finora

Durante un evento celebrativo dedicato ai veterani della Stella Rossa di Belgrado, Dejan Milovanović stava per battere un calcio d’angolo quando ha perso conoscenza e si è accasciato sull’erba. I soccorsi sono stati immediati: presenti medici e personale addetto all’assistenza sanitaria dell’evento, ma ogni tentativo di rianimarlo è risultato vano.

Secondo le dichiarazioni ufficiali, il giocatore ha subito un doppio infarto; un evento cardiaco che ha colpito in un attimo, senza segni premonitori pubblici noti. Nonostante l’intervento tempestivo, il decesso è stato dichiarato sul posto, in campo, lasciando increduli giocatori, autorità e tifosi.

È importante sottolineare che non c’erano segnalazioni di problemi di salute gravi precedenti: Milovanović partecipava a un incontro tra ex campioni, momento di convivialità, memoria e passione per il calcio, non certo una competizione ufficiale ad altissimo sforzo fisico. Questo rende l’evento ancora più scioccante per tutti coloro che lo conoscevano: un uomo che, pur avendo terminato la carriera di alto livello, continuava a muoversi nel mondo del calcio come veterano, con amore per la squadra e per il gioco.

Chi era Dejan Milovanović: carriera, personalità, eredità

Dejan Milovanović è stato uno dei calciatori più amati della Stella Rossa. Nato e cresciuto nella società rossa, ha percorso tutte le categorie giovanili fino ad arrivare alla squadra maggiore. In veste di capitano è diventato un simbolo non solo per le sue prestazioni, ma anche per la leadership, la grinta e il carisma con cui si faceva carico delle responsabilità, dentro e fuori dal campo.

Dejan Milovanovic
Primo piano di Dejan Milovanovic. – @Alchetron.com

Milovanović era anche un nazionale serbo: la sua posizione di centrocampista lo poneva spesso come fulcro del gioco, capace di unire sostanza fisica, visione di gioco e capacità di impostare le azioni. La sua carriera è stata caratterizzata da dedizione alla maglia della Stella Rossa e da un’attitudine professionale esemplare: non era solo un atleta, ma una figura capace di essere esempio per i giovani.

Ma al di là del campo, Dejan viene ricordato come persona eccezionale: allegra, sorridente, sempre pronta ad aiutare chi ne avesse bisogno. Dopo il ritiro, non si è allontanato dalla sua squadra: ha continuato a frequentare lo spogliatoio dei veterani, partecipando con entusiasmo agli eventi del club, mantenendo quel legame di appartenenza che lo aveva distinto fin da ragazzo.

Impatto e reazioni nel mondo del calcio serbo e internazionale

La morte di Milovanović ha provocato una forte ondata di sconcerto in Serbia. La stessa Stella Rossa ha diffuso un doloroso comunicato ufficiale nel quale si legge di un vuoto incolmabile, non solo fra gli atleti veterani, ma fra tutta la comunità dei tifosi. Il club lo definisce “più di un calciatore”, figura carismatica che ha lasciato un’impronta non solo per le sue qualità tecniche, ma per l’umanità.

Tanti sono i messaggi di cordoglio: ex compagni, avversari, tifosi della Stella Rossa, autorità sportive nazionali e club internazionali hanno espresso vicinanza alla famiglia, agli amici, e al club. Sono parole che cercano di alleviare la sofferenza, ma che non nascondono quanto l’evento sia stato un colpo improvviso e tragico.

Sul piano sanitario e sportivo, questo episodio mette in luce ancora una volta l’importanza dei protocolli di sicurezza anche in eventi amichevoli o commemorativi, soprattutto per ex sportivi che possono avere condizioni fisiche non più da atleta di vertice. È essenziale che ci siano presidi medici, predisposizione di defibrillatori, monitoraggi della salute in modo regolare, e una preparazione al pronto intervento in caso di emergenza.

Il ricordo di un campione che non muore

Dejan Milovanović lascia un’eredità che va ben oltre le statistiche, i gol o le presenze: lascia un modello umano e sportivo. Il suo volto sorridente, la sua dedizione alla Stella Rossa, l’amore per il calcio anche dopo il ritiro, ne fanno una delle figure più amate del panorama serbo. Che sia con la maglia rosso-bianca oppure nelle riunioni dei veterani, il suo spirito rimarrà vivo fra chi lo ha conosciuto e chi lo ha visto giocare.

In un’Italia che spesso guarda con ammirazione le storie del calcio balcanico, la vicenda di Milovanović ci ricorda quanto sia fragile la vita, anche per chi ha fatto della forma fisica parte della vita e dell’identità. Che il suo ricordo serva anche a rafforzare la cultura della prevenzione sportiva, a dare valore al supporto medico e al rispetto per chi, anche dopo la gloria, rimane nel cuore della sua comunità.

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