Juve Vlahovic: sei gol in sette partite, ma il rinnovo resta nodo complicato

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Dusan Vlahovic. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 19, 2025

Il serbo ha convinto Tudor facendo la differenza sul campo, ma le divergenze con la dirigenza su ingaggio e durata del contratto frenano ogni accordo.

Ad oggi, Dušan Vlahović è diventato l’uomo simbolo della Juventus: sei gol in sette presenze, incluso un finale da protagonista contro il Borussia Dortmund in Champions League, lo rendono indispensabile per Igor Tudor. Nonostante ciò permangono le tensioni con la società, legate all’ingaggio da 12 milioni annui e alla scadenza del contratto fissata per giugno 2026. Le parti restano distanti, ma si apre finalmente una finestra per il dialogo, spinta dai risultati e dall’urgenza di evitare un addio difficile.

Prestazioni e motivazioni che hanno rafforzato la posizione di Vlahović

Vlahović ha risposto alle critiche e alle speculazioni estive con fatti. Quando molti lo davano in partenza, il centravanti serbo ha fatto del rendimento la sua risposta migliore: sei reti nelle prime sette uscite stagionali, gol decisivi, assist determinanti, inclusa la rimonta spettacolare contro il Borussia Dortmund. Il suo ingresso dalla panchina ha spesso cambiato volto alle partite, dimostrando che la fiducia riposta da Tudor è fondata su elementi concreti, non su semplici dichiarazioni di fiducia.

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Vlahovic, festeggia un goal. – @ANSA

Sul piano mentale, Vlahović ha gestito la pressione di essere “mostrato come in vendita” per tutta l’estate, mentre i rumors di mercato lo collocavano lontano da Torino. Ha espresso che molte dichiarazioni sui suoi rapporti con la Juve erano “almeno al 99% lontane dalla verità”. Il silenzio mediatico e le prestazioni sul campo hanno aiutato a ricollocarlo all’interno dei piani tecnici. Non solo le reti: il suo coinvolgimento tattico è aumentato, la disponibilità in fase di pressing, la capacità di dialogare con altri attaccanti stanno offrendo a Tudor più opzioni negli schemi offensivi.

Questa fase positiva rende la posizione di Vlahović meno negoziabile per la società: se il giocatore continua così, saltare il rinnovo rischia di costare caro, sia a livello tecnico che d’immagine. Da parte sua, Vlahović appare pronto a estendere il contratto, però con condizioni precise: che vengano riconosciute le sue prestazioni sul campo, che vengano chiarite le divergenze sui termini economici, e che la società mostri apertura reale.

Nodi del rinnovo: cosa resta da definire

Nonostante le buone performance, il contratto in essere resta valido fino a giugno 2026, e questo è il punto centrale delle discussioni. Le divergenze principali riguardano l’ingaggio attuale, stimato in 12 milioni annui, e la richiesta di Vlahović di un rinnovo con condizioni migliorative che riflettano il suo contributo; su questi aspetti la Juventus non sembra ancora muoversi con convinzione.

La società chiede chiarezza, non solo dai comportamenti extra-campo, ma da segnali concreti che testimonino la volontà di restare. Le distanze economiche sono accompagnate da tensioni su altri fronti: chi vuole il rinnovo sottolinea la necessità di riconoscimento tecnico, dove Vlahović chiede rispetto per il sacrificio fatto in momenti difficili, mentre l’altra parte invita a mantenere equilibrio finanziario.

Il cartello “in vendita” che è stato attribuito all’attaccante per tutta l’estate pesa ancora. Non a caso, si parla di dialoghi praticamente azzerati fino a poco fa. Ora però la Juve sembra disposta ad ascoltare, riconoscendo che il rendimento del serbo ha migliorato la stagione. Lo stato d’animo dentro la società pare cambiato: da posizione difensiva a disponibilità al confronto. Serve però che Vlahović confermi continuità nei gol, nelle prestazioni, e che nei prossimi match mantenga lo standard raggiunto.

Le trattative non sono aperte ufficialmente, ma sono in corso contatti informali. Si cerca un compromesso: un rinnovo che tenga conto della valorizzazione tecnica, dell’apporto al progetto della squadra, e che includa clausole chiare in caso di offerte dall’estero.

Scenari futuri: rinnovo, addio o offerta dall’esterno

Se la Juventus accoglierà le richieste di Vlahović, si potrà arrivare a un rinnovo che porti serenità nel gruppo. Un contratto rinnovato con ingaggio adeguato potrebbe evitare speculazioni di mercato e richieste pubbliche, che finora hanno disturbato la stabilità dello spogliatoio. Vlahović stesso ha l’interesse a restare, se gli elementi chiave – ingaggio, durata, chiarezza del ruolo – saranno rispettati.

Se invece le distanze rimarranno forti, il rischio di una rottura cresce. Con la scadenza ormai vicina, il serbo potrebbe tirare la corda o valutare offerte dall’estero, che potrebbero essere concrete viste le sue prestazioni attuali. Il mercato esterno osserva con attenzione: un attaccante con il suo pedigree, giovane, prolifico e con visibilità internazionale, avrà sempre estimatori.

Un altro scenario intermedio prevede clausole che proteggano la Juve in caso di partenza anticipata, garantendo un riscatto alto o obblighi ben precisi. Si parla anche della possibilità che il dialogo si formalizzi solo al termine della stagione 2025-2026, se il club valuta che il livello di rendimento e coerenza del giocatore resti alto fino ad allora.

A Torino l’aria è di attesa: il campo ha parlato, ora serve che le parole diventino accordi reali. Se la società darà segnali chiari, Vlahović potrà restare come punta di riferimento. Se no, l’addio non sarà doloroso; sarà inevitabile.

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