L’attenzione delle forze dell’ordine è alta: i servizi d’intelligence segnalano la presenza di gruppi ultras stranieri già in viaggio verso Roma. Il match è considerato ad altissimo rischio.
Lo stadio Olimpico si prepara a ospitare uno degli appuntamenti più delicati della stagione calcistica italiana. Il derby tra Roma e Lazio, in programma domenica 22 settembre, è finito al centro dell’attenzione non solo per motivi sportivi ma soprattutto per questioni di ordine pubblico. Secondo fonti investigative, si attendono ultras provenienti da diversi Paesi europei, tra cui Polonia, Serbia, Germania e Grecia. La preoccupazione è legata alla possibilità di incontri violenti tra gruppi organizzati, molti dei quali legati da alleanze storiche con le due tifoserie capitoline.
Il Viminale ha già classificato l’evento come partita ad alto rischio, con un livello di attenzione che raramente si registra in Serie A. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica ha predisposto una serie di misure straordinarie, coinvolgendo centinaia di agenti, reparti mobili e unità speciali. La Questura di Roma, in coordinamento con la Digos, sta monitorando i flussi in arrivo già da metà settimana, con controlli potenziati alle frontiere e nelle principali stazioni ferroviarie.
Gruppi in movimento e segnali di tensione
Negli ambienti investigativi è noto che il derby di Roma attira da anni le attenzioni delle curve più radicali d’Europa. In questo caso, la situazione appare ancora più complessa: la presenza confermata di gruppi polacchi, greci e serbi legati ai sostenitori biancocelesti e quella, altrettanto probabile, di ultras tedeschi in contatto con la parte più estrema del tifo giallorosso, potrebbe creare un mix esplosivo.

A preoccupare le forze dell’ordine è la possibilità di contatti non controllati tra i gruppi, che potrebbero avvenire lontano dall’impianto sportivo. L’esperienza degli anni passati ha mostrato come i disordini più gravi si siano verificati in aree decentrate, ben prima dell’ingresso allo stadio. Alcuni segnali sono già emersi sui canali Telegram e sui profili social usati dagli ultras per organizzarsi: appuntamenti “anonimi”, riferimenti a vie poco frequentate e una retorica da “resa dei conti” che ricorda più scenari di guerriglia urbana che eventi sportivi.
Il fatto che la partita si giochi in orario serale, con fischio d’inizio alle 20.45, ha spinto gli organizzatori a valutare anche un potenziale slittamento o un rafforzamento ulteriore dei dispositivi di sicurezza. Le curve sono esaurite da giorni e il clima dentro lo stadio si preannuncia incandescente, ma è fuori dagli spalti che si concentra la maggiore preoccupazione.
Il piano sicurezza e la risposta delle autorità
L’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha emesso una nota ufficiale in cui si chiede “massima collaborazione tra forze di polizia e società sportive” per garantire l’ordine pubblico. Per Roma si tratta di un test importante, anche in vista di altri eventi sportivi e culturali di grande richiamo che coinvolgeranno la città nei prossimi mesi. La macchina organizzativa è in moto già da giorni, con la Prefettura che ha convocato tavoli tecnici quotidiani per aggiornare il piano di gestione dell’evento.
La Questura ha predisposto un presidio rinforzato attorno allo stadio Olimpico, con perimetri di controllo estesi anche a Ponte Milvio, Piazzale Clodio e alle fermate metro Flaminio e Ottaviano, dove si prevede l’arrivo dei gruppi più numerosi. Saranno impiegate unità cinofile, artificieri e pattuglie a cavallo, oltre a telecamere mobili per il riconoscimento facciale. Il servizio di trasporto pubblico sarà monitorato in tempo reale, con possibilità di deviazioni dell’ultimo minuto.
Nelle ore precedenti il match, verranno attivati check-point nei pressi dei principali varchi cittadini, per intercettare eventuali tifosi con DASPO o precedenti penali. Già nelle ultime 48 ore sono stati respinti alcuni individui alla frontiera, grazie al coordinamento tra le autorità italiane e quelle di Paesi europei.
Dal punto di vista sportivo, le due squadre arrivano alla sfida con umori opposti: la Roma reduce da una vittoria in Europa, la Lazio ancora alla ricerca di equilibrio in campionato. Ma in città, l’attenzione è tutta rivolta all’ordine pubblico. Il derby sarà sorvegliato speciale non solo per il clima sugli spalti, ma per quello che potrebbe accadere fuori.
L’ombra delle alleanze internazionali tra tifoserie
La rete di alleanze storiche tra gruppi ultras europei rappresenta un elemento chiave per comprendere il livello di attenzione riservato al derby romano. Non si tratta solo di passione calcistica: alcune curve, come quella della Lazio, sono da anni in contatto diretto con tifoserie estreme di Belgrado, Varsavia e Salonicco, mentre tra i gruppi vicini alla Roma si segnalano legami solidi con frange radicali di tifosi tedeschi, in particolare della zona di Amburgo e Berlino Est. Queste relazioni non sono improvvisate, ma affondano le radici in decenni di scambi, viaggi condivisi e una visione comune dell’identità ultras.
Secondo quanto riportato dagli investigatori della Digos, alcuni rappresentanti di questi gruppi si sarebbero mossi in anticipo, già da mercoledì 17 settembre, per arrivare nella Capitale con giorni d’anticipo e preparare gli spostamenti in città evitando i controlli. Un modus operandi già noto: dormire in alloggi privati o periferici, muoversi in piccoli nuclei per poi radunarsi solo all’ultimo momento.
La collaborazione con l’Interpol e con alcune polizie locali estere ha permesso l’identificazione di soggetti “noti” alla cronaca degli stadi, inseriti nelle liste di osservazione. Resta però difficile tracciare i movimenti dei gruppi meno visibili, quelli che evitano le trasferte ufficiali e si muovono senza biglietti. A questi si aggiungono soggetti italiani già sottoposti a misure restrittive o in fase di monitoraggio per reati legati alle manifestazioni sportive.
La presenza di ultras stranieri rischia di accentuare le dinamiche di sfida, in un derby che già di per sé rappresenta uno degli eventi più tesi del calendario calcistico. Ogni movimento sarà osservato, ogni anomalia segnalata. Roma, nei prossimi giorni, sarà una città blindata.
