Roma accelera su due stadi per Euro 2032: piano definito con Campidoglio e Uefa

Stadio roma

Rendering del prossimo stadio della AS Roma. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 20, 2025

L’amministrazione e il club uniti su progetto Pietralata + Olimpico: scadenze stringenti e obiettivi chiari entro l’estate 2027.

È decollato il progetto per dotare la Capitale di due impianti pronti per ospitare partite durante Euro 2032. Da una parte l’Olimpico, già esistente; dall’altra lo stadio nuovo a Pietralata, voluto dalla Roma e sostenuto dal Campidoglio. L’incontro tra amministrazione comunale, Federcalcio, Uefa e società giallorossa ha chiarito schemi, tempi e requisiti per candidare gli impianti entro luglio 2026.

Il progetto stadio a pietralata unito all’olimpico: gli elementi chiave

Il piano prevede che Roma disponga di due impianti idonei per ospitare partite durante il torneo europeo nel 2032: lo stadio Olimpico, struttura storica già presente, e un nuovo impianto da realizzare a Pietralata. Si è discusso sulla fattibilità tecnica, sui costi da sostenere, sulle aree urbanistiche coinvolte e sulle risorse finanziarie necessarie. Il Campidoglio, rappresentato dal sindaco Roberto Gualtieri, dall’assessore allo Sport Alessandro Onorato e dal direttore generale di Palazzo Senatorio, Albino Riberti, ha garantito massima collaborazione per ridurre tempi e burocrazie. Uefa e Federcalcio hanno posto condizioni precise: i progetti devono essere approvati, finanziati e con cantieri avviabili entro sei mesi dalla candidatura ufficiale.

Stadio olimpico ASROMA
Stadio olimpico, foto dalla curva. – @ASROMA

Un altro elemento essenziale è la consegna della lista degli impianti candidabili entro luglio dell’anno prossimo. Solo chi soddisfa norme tecniche, criteri di sicurezza, standard UEFA e requisiti infrastrutturali potrà figurare nel dossier finale. Il nuovo stadio di Pietralata deve rispettare tali requisiti: capienza, servizi, accessibilità, parcheggi, collegamenti con trasporti pubblici. Anche l’Olimpico sarà oggetto di verifiche su adeguamenti, manutenzioni, standard di comfort per spettatori e media.

Il documento presentato dai progettisti del club appare quasi pronto: mappe, layout, rendering, studi sui flussi di tifosi. Serve però certezza su finanziamenti e tempi. Trigoria ha dichiarato che il progetto è disponibile, con una possibile attuazione entro la fine di marzo 2027. Se tutto procedesse senza intoppi, Roma potrebbe presentare un’offerta credibile per ospitare più incontri durante Euro 2032, contando su due stadi operativi.

Scadenze, rischi e tempistiche da rispettare

Il calendario è fitto. La lista ufficiale degli impianti da parte della Uefa deve essere presentata entro luglio 2026. Però per rispettare le condizioni contrattuali e regolamentari, la nuova struttura a Pietralata deve diventare “cantierabile” entro sei mesi da quella data. In pratica, entro la fine di marzo 2027 i permessi, le autorizzazioni urbanistiche, le gare d’appalto, la realizzazione infrastrutturale preliminare, devono essere pronti per far partire i lavori.

Tra i rischi maggiori ci sono i ritardi burocratici, eventuali ricorsi su vincoli ambientali o paesaggistici, problemi nei finanziamenti privati o pubblici, ostacoli urbanistici. Il progetto deve dimostrare che è realizzabile non sulla carta ma in concreto, con risorse certe, rispetto dei tempi e affidabilità. Eventuali slittamenti metterebbero a rischio l’inclusione del nuovo stadio nella rosa ufficiale Uefa.

Altro elemento da considerare è la gestione dei costi: la sostenibilità economica del nuovo impianto, i costi di gestione, la compatibilità con bilanci pubblici e privati. Roma deve evitare che il progetto diventi onere eccessivo per il Comune o che generi conflitti tra enti enti locali, Regione, ministeri. Serve trasparenza nei bilanci, chiarezza sui contratti, su chi paga cosa.

Partecipando al torneo insieme alla Turchia, l’Italia deve assicurare impianti certificati secondo standard Uefa, con servizi multimediali, sicurezza, infrastrutture di trasporto. L’Olimpico resta uno dei fiori all’occhiello, ma anche questo stadio dovrà dimostrare adeguamenti se necessario.

Impatti urbani, logistici e opportunità oltre l’europeo

Il nuovo stadio a Pietralata non è soltanto un progetto sportivo, è un’occasione per riqualificare un’area periferica, migliorare collegamenti, trasporti pubblici, servizi sociali e urbanistici. Se gestito bene può diventare punto di aggregazione, generare posti di lavoro, stimolare attività commerciali e aumentare il valore immobiliare delle aree circostanti. Serve però coordinamento tra Comune, Roma Capitale, trasporti e servizi.

Logisticamente ci sono sfide evidenti: flussi di tifosi in arrivo per eventi, accessi alle fermate metro, viabilità locale, parcheggi. Pietralata dovrà essere servita da collegamenti efficienti, magari deviazioni su strade principali, adeguamento dei trasporti pubblici, percorsi pedonali sicuri. Anche la gestione dei picchi di traffico durante Euro 2032 richiede simulazioni, piani emergenziali, studi di afflusso.

Sul fronte dell’immagine, Roma può rafforzare il proprio profilo internazionale. Disporre di due impianti moderni darebbe prestigio, maggiore flusso turistico, opportunità per eventi non solo sportivi ma culturali e musicali. Anche l’economia locale potrebbe beneficiare: strutture alberghiere, ristoranti, servizi correlati all’ospitalità.

Il derby, le partite nazionali, i grandi concerti: il nuovo stadio può essere banco di prova prima dell’Europeo. Se riuscirà a operare secondo gli standard richiesti, Roma potrà contare su infrastrutture moderne che restano ben oltre Euro 2032, utili per club, cittadini, comunità sportive.

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