Il portiere giallorosso sottolinea l’evoluzione sotto Gasperini, la squadra lavora per continuare a crescere e affrontare il derby con fiducia.
A pochi giorni dal derby della Capitale, Mile Svilar si mostra convinto: la Roma ha innalzato l’intensità, lo spirito è cambiato, e soprattutto c’è fiducia. Il portiere parla del peso emotivo della sfida contro la Lazio, del lavoro con Gian Piero Gasperini e dell’ambizione collettiva di alzare il livello.
Significato emotivo del derby per il giocatore e la città
Per Svilar il derby non è solo una partita. È “sempre pazzesco”, dice; provoca brividi, attesa che dura giorni. Il derby Roma-Lazio resta la partita più sentita nell’anno: la città vibra già da lunedì, le strade, i locali, lo stadio si riempiono anche con il pensiero. Svilar racconta di tifosi che incontrano i giocatori, spogliatoio che percepisce la crescita della tensione.

Essere portiere in una partita del genere significa anche sentire il peso della responsabilità: le aspettative altissime, il rumore, il pubblico carico. Svilar sottolinea che preferisce giocare “Roma-Lazio” piuttosto che “Lazio-Roma”, perché la pressione, il clima, l’attesa cambia se sei nella posizione “di casa”. Da fuori lo aveva immaginato diverso, ma conferma che arrivato a Roma ha scoperto quanto conta ogni dettaglio: il tifo costante, le curve che non lasciano spazio, una città che vive la partita come evento che dev’essere rispettato.
Il derby è anche momento di riflessione: capire se la preparazione fisica e mentale tiene. Quando ogni errore può costare caro, il focus non è solo tattico o tecnico ma anche emotivo. Svilar parla del fatto che lo stadio “è sempre pieno”, che chi gioca in casa vede nei tifosi un elemento che spinge, che ogni fase del match conta, che la settimana è già partita da giorni, che la città vive il derby come un’onda emotiva crescente.
Cambiamento con gasperini: intensità, lavoro quotidiano e miglioramenti visibili
Secondo Svilar, con Gian Piero Gasperini è cambiato qualcosa di concreto: l’intensità degli allenamenti, la cura dei dettagli, la voglia di alzare l’asticella. Non è solo una questione di modulo o tattica, è la mentalità che sembra diversa. Ogni seduta dev’essere vissuta come preparazione alla partita più importante; ogni correzione serve.
Il portiere sottolinea che gli allenamenti sono diventati più fisici, che la squadra soffre di più, che gli stress agonistici sono alti — elementi che preparano meglio anche nei giorni normali. Dice che la difesa è più compatta e che il gruppo è più unito, che la fiducia cresce man mano che si vedono miglioramenti. Gasperini richiede disciplina, concentrazione, voglia di correre, di pressare, di non lasciare spazi — caratteristiche che Svilar riconosce come cambiamenti reali rispetto a periodi precedenti.
Non mancano i margini di miglioramento. Svilar ammette che “c’è ancora tanto da fare”. Serve coerenza nelle prestazioni, continuità nel rendimento, meno cali. Serve che la squadra resti lucida anche sotto pressione, che risponda bene ai momenti difficili del match, che non perda la fiducia se subisce gol. Il portiere crede che, se il lavoro prosegue in questa direzione, i risultati verranno.
Obiettivi personali, ruolo fondamentale e la strada che deve continuare
Svilar ha chiara la propria posizione: vuole essere parte attiva di questa Roma che ambisce a risultati più alti. Il suo scopo personale è alzare l’asticella, consolidarsi come punto di riferimento per la squadra, contribuire con prestazioni che facciano la differenza nei momenti chiave. Vuole crescere, ha detto, sia sotto il profilo mentale che tecnico.
Il ruolo del portiere in un torneo, in una stagione con obiettivi alti, diventa centrale. Ogni partita come il derby può cambiare umore, dare slancio, invece che rimorsi. Svilar evidenzia che non basta parare: serve presenza, comunicazione, leadership nello spogliatoio, trasmettere calma quando la pressione sale. Serve che lui faccia sentire la sicurezza anche dietro le linee difensive, che i compagni credano nella struttura e nelle decisioni del mister.
La strada che vede davanti è definita: continuare su questo trend di intensità, non arrendersi dopo una partita difficile, mantenere la coesione, migliorare ogni giorno. Perché la Roma che vuole competere deve dare segnale non solo con il gioco, ma con il carattere e con la capacità di resistere. Se si confermerà questo momento, il derby può essere un punto di svolta, non solo per i tifosi ma per la percezione interna del gruppo, per il morale, per la stagione che viene.
