Zaccagni: “Sarri mi ha cambiato la carriera. Lo stop del mercato vissuto come un bicchiere mezzo pieno” Il punto su crescita tecnica, atteggiamento mentale e fiducia nel gruppo biancoceleste.
Mattia Zaccagni è diventato uno dei pilastri della Lazio in questa stagione, nonostante le difficoltà e le incertezze generate dal mercato estivo bloccato. In un’intervista rilasciata a DAZN in vista del derby di Roma, l’attaccante ha parlato a lungo del suo rapporto con Maurizio Sarri, di come l’allenatore lo abbia trasformato in un calciatore più concreto sotto porta, e di come l’assenza di acquisti estivi sia diventata un’occasione per consolidare la coesione interna del gruppo. Zaccagni vede il bicchiere mezzo pieno: più che problemi, opportunità.
Il ruolo di Sarri e la trasformazione del gioco di Zaccagni
Da quando Maurizio Sarri è alla guida della Lazio, Zaccagni ha subito una trasformazione significativa, soprattutto nella fase realizzativa del suo gioco. Il tecnico ha imposto un modo di attaccare la porta con più decisione, spronando Zaccagni a non limitarsi a ricoprire il ruolo di esterno o supporto, ma a essere concretamente pericoloso in area. Questo cambio di mentalità ha portato ad un aumento dei gol, così come a una maggiore fiducia nei suoi mezzi offensivi.

Zaccagni stesso ammette che prima con altri modelli di allenamento, o in contesti tattici meno orientati all’attacco, era più difficile trovare il coraggio o la posizione giusta per concludere. Con Sarri, invece, ha imparato a leggere meglio i tempi, ad inserirsi con decisione, a lavorare sul movimento senza palla per liberare spazi. Non solo: la costanza nei minuti, la fiducia dello staff, il fatto che il suo score adesso riesca a fare la differenza anche nei momenti decisivi, lo hanno reso un elemento su cui la Lazio può contare davvero.
Lavoro tecnico e allenamenti specifici hanno inciso: possesso palla, smarcamenti, conclusioni, anticipi dei difensori avversari. Zaccagni evidenzia come abbia migliorato il suo approccio mentale alla partita, sapendo quando attaccare, quando restare dietro, come gestire la fatica. Queste sono competenze che non si imparano solo a colpi di gioco, ma costruendo una solida fiducia nei propri compagni e nel progetto societario. Sarri ha dato un’identità forte alla squadra, e questo ha aiutato Zaccagni a crescere.
Il mercato fermo: problemi? No, opportunità per la Lazio
Uno degli aspetti più discussi in casa Lazio è stato lo stop del mercato nella finestra estiva: nessun nuovo arrivo, nessuna uscita rilevante. Per molti club questo avrebbe potuto generare incertezza, malumore, perdita di competitività. Zaccagni, però, lo interpreta come un’occasione. «Il gruppo è sempre quello dello scorso campionato», dice: non ci sono stati cambiamenti drastici, e questo ha permesso di lavorare sin da subito su schemi, intesa, condizione fisica, senza distrazioni esterne.
Vivere il mercato bloccato come un “bicchiere mezzo pieno” significa focalizzarsi sugli aspetti positivi: coesione, continuità, fiducia reciproca. Invece di dover integrare nuovi giocatori, di rischiare che non si adattassero bene, è stato possibile valorizzare chi già c’era. Zaccagni ribadisce che tra compagni e staff si respira la volontà di dimostrare che si può fare bene anche con quello che si ha: allenamenti già calibrati, ambientamento assodato, idee chiare dal primo giorno.
Questa stabilità può essere un fattore competitivo: le squadre che cambiano troppo faticano a trovare equilibri, specie nei momenti difficili. La Lazio, secondo Zaccagni, è riuscita a mettere delle solide fondamenta. Certo, ci sono delle sfide: il gruppo dovrà essere capace di reagire alle difficoltà, agli infortuni, agli avversari forti. Ma avere già affiatamento e senza la pressione di nuovi innesti da inserire velocemente può essere un grande vantaggio.
Derby, aspettative e futuro: cosa aspetta Zaccagni e la Lazio
Con il derby di Roma alle porte, l’intervista assume una dimensione ulteriore: non è solo riflessione sul passato o sul presente, ma anche proiezione verso ciò che può venire. Zaccagni è consapevole che la Lazio ha bisogno di risultati e continuità: la stagione è lunga, gli avversari sono agguerriti, le pressioni mediatiche alte.
Nel derby, il rendimento dei singoli può fare la differenza, ma il valore del gruppo non va sottovalutato. Se il mercato fermo ha dato stabilità, serve che questa si traduca sul campo: organizzazione difensiva, intensità, lucidità nei momenti chiave. Zaccagni dovrà confermarsi, magari con gol decisivi o giocate importanti, ma anche aiutando la squadra a mantenere equilibrio tattico, soprattutto nelle transizioni e nelle fasi più difficili.
Guardando al futuro, il giocatore pare deciso a continuare questo percorso di crescita: migliorare ulteriormente sotto porta, trovare continuità anche in termini di rendimento e presenza. Sarri gli ha dato molto: tecnica, mentalità, responsabilità. Tocca a Zaccagni sfruttare queste opportunità, farsi trovare pronto nei momenti clou. E se la Lazio riuscirà a trasformare il bicchiere mezzo pieno in qualcosa di più consistente, il cammino potrà essere molto promettente.
