Fedez si scusa con Sinner: Frase fraintesa, mi assumo tutte le responsabilità

Nell'immagine, il cantante Fedez. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 21, 2025

Il rapper interviene dopo la polemica per le sue parole su Jannik, chiarisce le intenzioni e si assume le responsabilità.

Durante il concerto al Forum di Assago, Fedez si è rivolto direttamente a chi è rimasto colpito dalle sue recenti dichiarazioni: definire Jannik Sinner “un purosangue italiano con l’accento di Adolf Hitler” ha scatenato reazioni, polemiche e accuse. Il rapper ha ammesso che il suo intento era provocare utilizzando concetti forti, ma che il messaggio è sfuggito di mano. In questo articolo analizziamo cosa ha detto, quali sono le conseguenze e come reagisce il contesto sociale a queste parole.

Le parole incriminate e il putiferio scatenato

Fedez aveva presentato alcuni versi di una nuova canzone con riferimenti diretti a vari personaggi pubblici, ma il passaggio più discusso è stato quello su Sinner:

“L’italiano ha un nuovo idolo si chiama Jannik Sinner; purosangue italiano con l’accento di Adolf Hitler”

Questa frase ha immediatamente scatenato un’ondata di critiche sui social, dove molti l’hanno ritenuta offensiva e segno di mancanza di sensibilità. L’accostamento fra il concetto di “purosangue italiano” e un richiamo al nazismo ha evocato memorie storiche difficili, risultando per molti inaccettabile.

Sinner Alcaraz
Sinner e Alcaraz in allenamento. – @ANSA

Lo stesso Fedez ha riconosciuto che il suo obiettivo non era offendere, ma utilizzare la provocazione artistica per suscitare una riflessione. Ha però ammesso che “è successo un putiferio” e che “si assume tutte le responsabilità”. Questo significa che è consapevole della forza delle sue parole e dell’impatto che hanno avuto sull’opinione pubblica, andando oltre l’intenzione originale.

Il contesto è rilevante: la produzione di Fedez negli ultimi anni non è solo musica, ma anche dibattito e polemica. In questo caso, tuttavia, la scelta di parole legate a immagini così delicate ha trasformato la provocazione in uno scontro pubblico sulla legittimità di certi riferimenti storici, soprattutto quando coinvolgono una figura sportiva amata come Sinner.

La replica di Fedez: scuse, intento e responsabilità

Sul palco, Fedez ha chiarito che “non è riuscito a spiegarsi” e che la sua idea era quella di portare all’estremo concetti sull’identità italiana attraverso la provocazione. Ha dichiarato di voler evidenziare come spesso gli sportivi vengano giudicati non solo per i loro meriti, ma anche per il loro accento, la loro provenienza o la loro presunta appartenenza culturale.

Il rapper ha rimarcato che si assume “tutte le responsabilità”, senza cercare attenuanti o giustificazioni. Ha ammesso che l’espressione usata è risultata eccessiva, che ha oltrepassato i limiti del linguaggio accettabile e che il riferimento a Hitler non può essere trattato con leggerezza.

Nonostante le scuse, le reazioni restano contrastanti: da un lato c’è chi difende la libertà artistica, sostenendo che il rap vive di provocazioni, dall’altro chi ritiene che alcuni simboli e termini non possano essere usati neppure in senso figurato. La vicenda sottolinea quanto oggi le parole abbiano un peso enorme e quanto il pubblico sia pronto a reagire in tempo reale, soprattutto sui social.

Reazioni sociali, implicazioni e riflessioni future

Le reazioni sui social si sono divise in due fronti: chi ha difeso Fedez sostenendo che il rap utilizza volutamente l’iperbole e il linguaggio scioccante, e chi invece ha giudicato le sue parole inaccettabili per il peso simbolico che portano con sé.

Sinner non ha replicato direttamente, ma il dibattito rimane acceso: cosa significa davvero essere considerati “italiani” in un paese con forti differenze culturali e linguistiche? Il riferimento al suo accento altoatesino ha reso la frase ancora più controversa, perché tocca il tema delicato dell’identità nazionale e dei pregiudizi.

Ci sono anche valutazioni di tipo istituzionale: alcune associazioni hanno ipotizzato possibili verifiche per capire se vi siano profili di diffamazione o di incitamento all’odio. Tuttavia, la questione resta soprattutto culturale: fino a che punto si può spingersi nella provocazione artistica senza oltrepassare i limiti del rispetto collettivo?

Questa vicenda apre una riflessione più ampia: oggi le parole di un personaggio pubblico vengono giudicate in maniera immediata e collettiva. La società è più sensibile a certi temi, e chi ha visibilità deve considerare che ogni frase può trasformarsi in un caso nazionale. Le scuse di Fedez sono un passo importante, ma la discussione rimane aperta sul ruolo dell’arte come strumento di provocazione e sulla responsabilità sociale che ne deriva.

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