La Juventus esce dal Bentegodi con un 1-1 che lascia l’amaro in bocca. Contro l’Hellas Verona i bianconeri non brillano sul piano del gioco, ma a pesare sono soprattutto due episodi arbitrali controversi che hanno condizionato la partita. Nonostante ciò, la squadra di Igor Tudor porta a casa un punto che vale comunque la vetta momentanea della Serie A.
Gli episodi decisivi che hanno condizionato Verona-Juventus
Il primo episodio arriva al 41’ del primo tempo, quando l’arbitro Rapuano dopo richiamo del VAR – assegna un rigore al Verona per un presunto tocco di mano di Joao Mario. Una decisione che ha suscitato molte polemiche: in situazioni simili spesso si parla di “pallone inatteso”. A rendere tutto più surreale è stata la comunicazione dello stesso direttore di gara allo stadio: “Chiarissimo fallo di mano del 15”, ma il protagonista era il numero 25. Dal dischetto, Orban non ha sbagliato. Pochi minuti più tardi, proprio Orban si è reso protagonista di una un colpo con il gomito su Gatti, giudicato solo da cartellino giallo. Le immagini mostravano chiaramente la dinamica, eppure né il VAR né Rapuano hanno deciso per l’espulsione.
Tudor: “Orgoglioso della risposta della squadra”
Due episodi che hanno alimentato il malcontento bianconero e che hanno fatto infuriare Igor Tudor: “Mai vista una cosa del genere. Certe decisioni pesano. È evidente che qualcuno non ha mai giocato a calcio.. Sono orgoglioso della risposta della squadra perché non era semplice restare concentrati dopo episodi così. Abbiamo sofferto, è vero, ma siamo rimasti uniti fino alla fine. Questo è lo spirito che ci serve”. L’allenatore non ha tutti i torti. In passato una partita del genere la Juventus avrebbe rischiato di perderla, oggi abbiamo portato a casa un punto importante. Ecco perché la sfida del Bentegodi lascia in eredità un messaggio chiaro alla squadra e ai tifosi: la Juventus non può controllare gli episodi arbitrali, ma può crescere nella gestione emotiva e mentale.
Juventus, un cambio di mentalità che fa la differenza
Al di là del risultato, la sfida del Bentegodi ha confermato un aspetto fondamentale per l’immediato futuro della Juventus: la squadra, sotto la guida di Igor Tudor, ha cambiato pelle dal punto di vista mentale. La crescita caratteriale è forse il dato più incoraggiante per Tudor. La Juve non ha ceduto alla confusione, nonostante un gioco ancora poco brillante e difficoltà nel trovare sbocchi offensivi. La solidità mentale, unita a un equilibrio che inizia a consolidarsi, rappresenta il vero valore aggiunto di questo avvio di stagione. Quanto alla brillantezza tecnica e tattica tornerà con il tempo, ma intanto i bianconeri dimostrano di saper resistere anche quando la gara prende una piega storta.
