Juventus, Tudor esplode dopo il pareggio col Verona: «Rigore vergognoso e rosso mancato»

Igor Tudor Juventus

Igor Tudor Juventus Immagine | Ansa

Luca Antonelli

Settembre 21, 2025

Pari amaro al Bentegodi: Tudor furioso per il rigore concesso al Verona e la gomitata non punita su Gatti.

Dopo il pareggio 1-1 contro l’Hellas Verona, Igor Tudor non ha trattenuto la sua frustrazione nel post-partita. Due episodi in particolare – il rigore concesso al Verona e un contatto su Gatti che non ha portato al rosso – sono il cuore delle critiche del tecnico bianconero, convinto che la partita sia stata decisa da errori arbitrali. Anche se la sua Juve ha mostrato limiti soprattutto nel fraseggio centrale e nella gestione mentale, Tudor mette in evidenza anche responsabilità arbitrali che, a suo dire, stanno pesando in maniera ingiusta.

Le critiche di Tudor: arbitro, VAR e percezione di ingiustizia

Tudor non ha usato mezze misure nel valutare la direzione arbitrale: il rigore concesso al Verona secondo lui è “una cosa vergognosa”, una decisione che “può dare soltanto chi non ha mai giocato a calcio”. Questo giudizio netto riflette non solo la rabbia per il risultato, ma una profonda sensazione di ingiustizia che secondo il tecnico ha influenzato la partita.

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Igor Tudor, allenatore della Juventus
Immagine | Ansa

Un altro episodio che Tudor reputa clamoroso è la gomitata su Gatti. Secondo lui quel contatto meritava il cartellino rosso, un’azione tanto evidente da mettere in discussione i criteri arbitrali: «se non dai il rosso su un episodio così non so quando lo si deve dare». Tudor attribuisce a queste decisioni una influenza decisiva sul risultato finale, anche perché il VAR ha confermato entrambe le scelte contestate.

In questo quadro, Tudor sottolinea che la reazione della squadra non è stata all’altezza: pur difendendosi dietro, la qualità nel centrocampo è stata al di sotto delle aspettative. Le assenze, la stanchezza e un calendario fitto devono essere considerate, ma non bastano a spiegare tutto. L’allenatore chiede energia, aggressività e personalità, elementi che ha reputato mancanti.

Aspetti tecnici della partita: energie, centrocampo e fase offensiva

Dal punto di vista tattico, Tudor evidenzia che la Juve non ha giocato una delle sue migliori partite. L’impatto è stato modesto soprattutto in mezzo al campo, dove la squadra non ha saputo dominare né imporre ritmi. Anche se la difesa ha retto, l’equilibrio è saltato e la fase offensiva non ha saputo concretizzare le opportunità. La pressione, i movimenti e il fraseggio sono sembrati meno incisivi rispetto ad altre uscite. L’energia fisica e mentale non è bastata.

Il fatto che la Juve abbia giocato tre partite in sette giorni è un fattore che Tudor richiama più volte; la fatica può aver inciso, ma non spiega tutto. La gestione delle forze, la lucidità nei momenti chiave e la capacità di reagire sono mancate, soprattutto dopo le decisioni arbitrali che hanno indirizzato il match.

Anche sul piano offensivo, la squadra non ha attaccato con continuità. La profondità, l’ultimo passaggio e la finalizzazione non sono arrivate come necessario. Gli attaccanti, isolati o poco supportati, non hanno trovato costanza nelle azioni. È mancata quella scintilla che può cambiare l’inerzia di un match. Tudor, pur non cercando scuse, lascia intendere che se certe decisioni fossero state diverse, anche il risultato avrebbe potuto cambiare.

Implicazioni e prospettive: come cambia la stagione dopo il pareggio

Questo pareggio al Bentegodi può avere diverse implicazioni per la stagione della Juventus. Innanzitutto, in termini di classifica: non vincere contro una diretta avversaria come l’Hellas può costare caro se la squadra non ritrova continuità. La Juve ha ora bisogno di reagire per non perdere terreno rispetto alle rivali.

Dal punto di vista psicologico, il discorso di Tudor serve anche come scossa: mettere in risalto la mancanza di energia, le decisioni arbitrali e il comportamento del VAR sono elementi che possono creare polemica – che rischia di distrarre – ma anche consapevolezza, utile se tradotta in prestazioni migliori. Non è questione di cercare alibi, ma di riconoscere i limiti per poterli migliorare.

Infine, la Juve dovrà affrontare con attenzione i prossimi impegni: trovare solidità a centrocampo, dare continuità al gioco offensivo e mantenere alta la concentrazione. Senza questi elementi, il rischio è che partite come quella del Bentegodi diventino punti persi difficili da recuperare.

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