All’uscita vittoriosa nel derby contro la lazio, l’allenatore giallorosso elogia pellegrini ma avverte: serve attenzione fino al triplice fischio. La squadra ha fatto molto bene, ma quel finale lascia margini di critica.
Dopo il successo per 1-0 nel derby contro la lazio, roma-gasperini non nasconde la propria soddisfazione per il rendimento complessivo della squadra e, in particolare, per il ritorno in campo da titolare di lorenzo pellegrini, autore del gol decisivo. Però, l’allenatore giallorosso non è altrettanto contento per quegli ultimi dieci minuti che hanno rischiato di compromettere tutto il lavoro fatto. In questo articolo analizzeremo le motivazioni alla base della sua scelta, le dinamiche della partita e le aree su cui c’è ancora da lavorare.
La scelta di schierare pellegrini: fiducia, allenamenti e qualità
Gasperini ha spiegato che la decisione di mettere in campo pellegrini dal primo minuto non è stata casuale: il tecnico ha avuto modo di vedere come si allenava durante la settimana, quanto impegno mettesse e come si muovesse fisicamente e tatticamente. Queste osservazioni lo hanno convinto che fosse pronto per una partita importante come il derby. La fiducia nei confronti del centrocampista nasce da qualità tecniche evidenti: precisione nel tiro, tempi d’inserimento, lettura del gioco. Anche se non giocava da titolare da tempo, il fatto che fosse in condizioni di rendimento lo ha reso una scelta naturale per l’allenatore, che non ha avuto dubbi al riguardo.

Oltre a pellegrini, gasperini ha elogiato altri elementi della rosa: ragazzi come ferguson, soulé, dovbyk che, secondo il tecnico, stanno lavorando bene e mostrando disponibilità. Pur se gli attaccanti non hanno inciso con gol (eccetto pellegrini), il loro contributo è stato importante e fa capire che la squadra ha una profondità che può fare la differenza. Ciò non significa che non ci siano margini di miglioramento: la fase offensiva va potenziata, l’efficacia sotto porta deve crescere, e serve che tutti gli interpreti, dagli esterni ai difensori, siano pronti ad alzare il livello.
Pellegrini stesso viene descritto come un giocatore maturo, con grande attaccamento, capacità tecniche e con la mentalità giusta. Il tecnico insiste sulla necessità che diventi, oltre che centrocampista di qualità, anche un atleta completo: fisicamente predisposto, con continuità, con la capacità di imporre ritmo, coprire spazi, aiutare la squadra nei momenti di difficoltà. Il ritorno di pellegrini titolare è dunque visto non solo come un evento speciale, ma come un tassello importante per la crescita della squadra.
Come è andata la partita e cosa non ha convinto negli ultimi minuti
Nel corso del derby, roma ha condotto la gara con ordine, disciplina tattica e determinazione. Ha controllato il possesso palla, ha saputo difendere bene quando lazio ha cercato di reagire, specialmente dopo una superiorità numerica. Pellegrini e gli altri centrocampisti hanno dato equilibrio, gli esterni hanno offerto soluzioni, e in fase difensiva la squadra ha mostrato compattezza.
Tuttavia, verso la fine del match, gasperini ammette che la squadra ha rischiato. Negli ultimissimi dieci minuti, si è abbassata la tensione mentale, sono comparse imprecisioni nei passaggi, qualche forzatura, momenti in cui lazio, pur in inferiorità numerica, è riuscita a creare pericoli. Gasperini sottolinea che questi minuti finali avrebbero potuto compromettere una vittoria meritata: “abbiamo rischiato di rovinare tutto ciò che di buono avevamo fatto”.
Questa fase di appannamento finale è il motivo per cui, nonostante la gioia per il risultato, gasperini non è pienamente soddisfatto. Per lui, una partita come il derby richiede attenzione costante fino al fischio finale, lucidità anche nei minuti conclusivi, capacità di annullare qualsiasi reazione avversaria. In altre parole, nei minuti finali la squadra ha lasciato troppo spazio.
Implicazioni per il futuro: crescita, equilibri e attenzione ai dettagli
Questa vittoria nel derby vale molto: morale alto, conferma della solidità della rosa, dimostrazione che la scelta tecnica su pellegrini è valida. Ma gasperini sa che non basta vincere, bisogna consolidare. Serve che la squadra migliori in aspetti come la fase offensiva, la concretezza sottoporta, e che gli attaccanti acquisiscano lo spunto decisivo che ancora manca. Anche la gestione delle energie, il mantenimento del livello fisico fino alla fine delle partite, saranno fattori determinanti nelle prossime settimane.
Un altro punto di riflessione è la rosa: alcune assenze (o recuperi recenti) come quelli di pellegrini, dovbyk, pisilli, baldanzi influenzano il rendimento. Gasperini sottolinea che allargare la rosa, far crescere i giovani, dare minuti a tutti gli elementi diventerà essenziale per competere su più fronti (campionato, coppe europee). La stabilità mentale è altrettanto importante: evitare cali di tensione, mantenere la concentrazione nei momenti in cui la partita sembra chiusa ma non lo è.
Infine, per gasperini il derby è un banco di prova: non solo per schemi, moduli o individualità, ma per il carattere della squadra, la capacità di gestire la pressione, di rispondere agli stimoli del tifoso, della città. La vittoria rafforza la fiducia, ma lascia consapevolezza che il lavoro non si ferma: chi vince deve sempre migliorare. Se la roma saprà affiancare questa mentalità a una crescita tecnica e atletica costante, potrà consolidarsi come candidata solida per gli obiettivi che contano.
