Allegri studia il milan di coppa: Leao non ci sarà, Nkunku può sorprendere

Allegri, allenatore del Milan

Allegri, durante una partita di Serie A. - @ANSA

Luca Antonelli

Settembre 23, 2025

Partita da dentro o fuori contro il Lecce: serve l’approccio giusto, turnover mirato e la voglia di evitare i supplementari.

Il Milan affronta il sedicesimo di finale di Coppa Italia contro il Lecce in una gara che può dare risposte importanti sullo stato fisico e mentale della squadra. Massimiliano Allegri, squalificato per un turno, seguirà la partita dalla tribuna ma ha già fatto capire che ci sarà spazio per chi ha giocato meno, pur senza rinunce tattiche. Niente Leao al via, mentre Nkunku potrebbe partire dal primo minuto. È una sfida secca: niente supplementari, niente errori, solo obiettivi da centrare.

Il contesto coppa e i vincoli decisionali

La Coppa Italia rappresenta per il Milan un banco di prova a rischi contenuti ma con molto in gioco. La formula “dentro o fuori” impone una mentalità differente: non ci sono ritorni possibili, non ci sono seconde occasioni se la partita viene gestita male. Allegri lo sa bene: ogni errore può costare caro, sia sul piano del risultato che sul piano psicologico. In più, la squalifica lo costringe ad affidarsi più che mai a una preparazione meticolosa, a trasmettere indicazioni precise allo staff e a fidarsi delle scelte che farà chi sarà in campo.

Nkunku
Nell’immagine, Rafael Leao. – @ANSA

Il tecnico livornese ha già messo in chiaro che l’assenza di Leao non è un incidente di percorso: “il suo rientro verrà valutato nei giorni seguenti alla partita di Coppa” ha detto, ribadendo che il brasiliano non sarà disponibile domani. È una scelta obbligata che obbliga il Milan a guardarsi attorno, gestire meglio le rotazioni e dare peso a chi negli ultimi match ha fatto meno. Se il turnover è necessario, non deve compromettere la solidità della squadra, soprattutto perché il Lecce, pur sfavorito sulla carta, può rappresentare un ostacolo non banale quando il Milan abbassa il ritmo o perde concentrazione.

Inoltre, l’assenza dalla panchina impone ad Allegri di fare affidamento sul motore dello staff: analisi tattiche, osservazione attenta, lettura del gioco degli avversari, gestione del ritmo della gara da remoto. La responsabilità nel progetto passa anche da qui: far sentire ai giocatori che la fiducia è distribuita, che il gruppo conta, e che ogni componente può incidere. Questa partita di Coppa assume così un valore doppio: non solo qualificazione, ma conferma di una mentalità vincente nei momenti meno comodi.

Nkunku possibile apertura e gestione dell’attacco

Un dei temi più caldi della vigilia è proprio la condizione di Christopher Nkunku, che “sta meglio” e potrebbe partire dal primo minuto. La sua presenza in campo dà al Milan opzioni offensive diverse: movimento, imprevedibilità, collegamento fra le linee. Nkunku ha caratteristiche che possono rompere l’ordine difensivo del Lecce, specie se ben supportato dai compagni esterni, da chi sa occupare spazi alle spalle della difesa, da chi può pressare alto.

Allegri sembra pronto a dare spazio a chi ha giocato meno, per testare opzioni ma anche per tenere alta la competitività interna. In assenza di Leao, il tecnico puntava su un reparto offensivo che mantenga intensità, capacità di attacco combinato, movimento costante, senza sacrificare troppo la fase difensiva. Il Lecce non è un avversario da sottovalutare: gioca con grinta, con voglia di sorgere come outsider, con la complicità di tifosi che vogliono godersi la partita da dentro-out. Ecco perché è importante che i cambi e le rotazioni siano gestiti con equilibrio.

Anche il momento di Nkunku diventa simbolico: se parte titolare, sarà un segnale pubblico che il Milan ci crede in lui come alternativa, come soluzione concreta quando Leao non c’è. Ma il rischio è che l’impatto non sia immediato: serve che la squadra intorno lo muova, che gli indirizzi palloni utili, che non si carichi di responsabilità eccessive. Avere il sostegno della squadra, avere complicità offensive ben collaudate, è essenziale perché possa incidere davvero.

Turnover, pressione e approccio mentale

Allegri ha già anticipato che la formazione vedrà probabilmente chi ha giocato meno, ma ha anche sottolineato che l’approccio alla partita non cambia: si tratta di entrare con il giusto atteggiamento, con la consapevolezza che in Coppa non ci sono supplementari, che ogni minuto conta, che arrivare ai rigori significherebbe lasciare il destino al caso. Evitare errori individuali, pressare bene, difendere compatto sono priorità, anche se si farà turnover.

La gestione mentale diventa cruciale: chi ha meno minuti deve dimostrare lucidità, chi è meno abituato a ruoli da primo piano deve rispondere con concentrazione. Entrare con la mentalità che ogni giocata – anche un appoggio sbagliato o una perdita di posizione – può avere conseguenze, può cambiare l’inerzia. Milan ha bisogno che chiunque entri in campo abbia già interiorizzato le idee dell’allenatore.

La pressione di dover vincere, di uscire dal turno senza andare ai rigori, di passare il turno, è una spinta che può aiutare ma anche schiacciare se non ben gestita. Servono leadership, comunicazione in campo, presenza fisica e mentale nei momenti di difficoltà. Serve che la squadra dimostri che in ogni partita c’è ambizione, anche se non è un big match, che ogni avversario va rispettato, ma non temuto.

Conseguenze e prospettive: cosa cambia in vista del Napoli

L’esito della partita contro Lecce non è solo importante per il presente, ma ha implicazioni concrete per il futuro prossimo del Milan, in particolare per il match contro il Napoli. Una vittoria convincente può dare fiducia, fluidità, consolidare fiducia nei giocatori meno utilizzati, creare continuità. Un passaggio di turno netto è una spinta morale che può ripercuotersi su tutto l’assetto tattico e su come la squadra affronterà le sfide più difficili.

Se invece il Milan dovesse faticare o uscire prematuramente, le critiche tornerebbero ad alzarsi: sulla gestione delle assenze, sulle scelte dell’allenatore, sulla capacità di far quadrare un gruppo che in questo momento appare ancora in fase di assestamento. La pressione del Napoli, del campionato, delle Coppe, richiede che il Milan sfrutti queste gare “minori” per costruire sicurezza, far respirare la squadra, testare soluzioni senza rischiare troppo.

Inoltre, l’assenza di Leao per ancora qualche giorno impone che il Milan abbia alternative credibili e che Nkunku e gli altri attaccanti sappiano rispondere presente. Il turnover non è più solo questione di dare minuti: è una modalità per capire chi può contare su più continuità, chi può assumersi responsabilità nei momenti difficili. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se il Milan ha margini di crescita reali oppure se resterà in attesa che Leao ritorni per ritrovare brillantezza.

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