Coppa Italia, Allegri avverte il Milan: Contro il Lecce vietato sbagliare, serve vincere

Massimiliano Allegri

Massimiliano Allegri Immagine | Ansa

Luca Antonelli

Settembre 23, 2025

Max Allegri: “Coppa diversamente da tutte: è dentro o fuori, obbligatorio vincere; Nkunku sta bene e Leão può fare la differenza.”

Il Milan si prepara a scendere in campo per i sedicesimi di finale della Coppa Italia contro il Lecce con un obiettivo chiaro: non sbagliare. L’allenatore Max Allegri ha ribadito più volte che, in una competizione a eliminazione diretta, non sono ammessi compromessi, né pareggi nei tempi regolamentari. Intanto, arrivano buone notizie dallo spogliatoio: Nkunku è recuperato e pronto per dare il suo contributo. Questo match rappresenta una di quelle occasioni che possono definire il tono della stagione rossonera.

Obbligo di vincere: la mentalità richiesta da Allegri

Allegri ha definito la Coppa Italia non come una semplice parentesi, ma come una competizione cruciale, specialmente in una stagione in cui il Milan non partecipa alle coppe europee. Questo rende la Coppa Italia uno dei trofei reali da conquistare, con valore concreto per il club e per la tifoseria. L’allenatore non nasconde che ogni errore o leggerezza potrebbe avere conseguenze pesanti: il format “dentro o fuori” richiede una concentrazione totale, un approccio deciso fin dall’inizio e una squadra pronta a gestire situazioni delicate senza arrendersi ai supplementari o ai rigori.

Leao Milan
Leao Milan
Immagine | Ansa

La mentalità che Allegri chiede è fatta di aggressività, di capacità di imporre il ritmo, di non dare punti di riferimento agli avversari. Questo significa che il Milan dovrà essere subito offensivo, cercare la superiorità territoriale e tattica, non concedere spazi, non subire ritmi bassi, e dimostrare di voler chiudere la partita nei 90 minuti. Anche la gestione psicologica è fondamentale: saper soffrire quando necessario, non farsi andare sotto, reagire, non cadere in cali mentali. Ogni giocatore deve entrare col mindset che la Coppa non sia un obbligo ma una responsabilità, verso la storia del club, verso i compagni, verso sé stesso.

Allegri ha fatto capire che non accetterà un atteggiamento attendista o passivo. Il pareggio nei 90 minuti non è opzione: “non dobbiamo arrivare ai rigori”. L’ordine è di prendere in mano la partita, di comandare e non subire. È un segnale forte non solo agli avversari, ma anche alla squadra, che deve capire il peso dell’occasione e del titolo che può significare molto in termini di morale, identità e credibilità nella stagione.

Situazione uomini: Nkunku recuperato, Leão protagonista e riflessioni su Gimenez

Dal fronte infortuni arrivano segnali rassicuranti: Christopher Nkunku è tornato disponibile dopo un periodo di assenza, e Allegri lo considera una carta importante per l’attacco rossonero contro il Lecce. La sua capacità di muoversi tra le linee, di creare situazioni offensive e di essere pericoloso nel dribbling lo rendono un elemento prezioso, non solo per segnare ma anche per cambiare l’inerzia di un match.

Dall’altra parte, Rafael Leão resta un punto di riferimento offensivo, capace di accelerazioni decisive, di sfruttare gli spazi e di essere incisivo uno contro uno. Le sue capacità possono fare la differenza in partite del genere, specie se il Lecce dovesse chiudersi e cercare di contenere. Allegri sembra orientato a far giocare le punte più mobili, che possano muoversi, creare densità offensiva e non solo dipendere da cross o azioni più statiche.

C’è però chi è in bilico: il caso Gimenez. L’argentino ha deluso in alcuni momenti, e questa partita può essere una chance decisiva per riconquistare fiducia o rischiare di scivolare verso la panchina più spesso. Allegri sta valutando una rivoluzione in attacco: turnover di Coppa, ma senza rinunciare alla qualità, significa dare opportunità a chi si è preparato bene e dimostrare che non ci sono posizioni al sicuro se non con prestazioni convincenti.

Queste decisioni su uomini e modulo non sono solo tattiche: sono segnali anche per la rosa intera. Un atteggiamento meritocratico può stimolare chi ha meno minuti, rafforzare il gruppo, spingere tutti a dare il massimo. In un match che vale la vita in Coppa, le scelte di Allegri non sono solo sul campo, ma nel mettere pressione interna alla squadra per mantenere alta la tensione e la professionalità.

Coppa Italia: opportunità e valore per una stagione senza Europa

La gara contro il Lecce assume un valore particolare perché segna uno degli appuntamenti decisivi in una stagione dove il Milan non sarà impegnato nelle competizioni europee. Ciò significa che le risorse, la concentrazione e le energie possono essere dedicate al campionato nazionale e alla Coppa Italia. In questo scenario, vincere il trofeo assume un ruolo ancora più centrale: sarebbe non solo un successo concreto, ma un segnale verso i tifosi e la società che il progetto è vivo, ambizioso, non si accontenta.

Avere questo obiettivo tangibile può servire anche a mantenere la motivazione alta, specie nei momenti difficili del campionato. Quando la fatica si farà sentire, la pressione aumenterà, le stagioni si giocheranno su dettagli piccoli: avere la Coppa può dare forma, fiducia, identità. Può diventare la spinta in più per dare continuità, per migliorare anche in campionati dove spesso il Milan ha alternato momenti positivi e cali.

Inoltre, la Coppa Italia è una vetrina: vincerla significa aggiungere un trofeo al palmarès, rafforzare la reputazione del tecnico, consolidare il valore della rosa anche per il mercato, per i tifosi, per la mentalità interna. Per chi è più giovane è l’occasione di emergere, per chi è più esperto è la possibilità di dimostrare leadership. È un banco di prova, anche per Allegri, che vuole dimostrare che anche senza le distrazioni europee sa far girare bene la squadra, farle gestire tutte le competizioni, ottenere risultati concreti.

Insomma: la Coppa Italia per il Milan non è mai stata tanto importante quanto ora. È un’occasione da sfruttare, un obbligo morale e tecnico. Se arriva la vittoria contro il Lecce con le prestazioni giuste, può fungere da base su cui costruire il resto della stagione con più fiducia, più stabilità e con la consapevolezza che la squadra è viva, affamata, pronta a lottare.

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