L’Atalanta ha trovato il suo attaccante. La gara contro il Torino ha rappresentato un passaggio chiave per Nikola Krstovic. In un contesto complicato, con la pressione di una sfida dal peso specifico notevole, il montenegrino ha messo in mostra tutto il suo repertorio. La doppietta decisiva non è soltanto un bottino personale, ma il manifesto di una maturazione calcistica.
Krstovic e la doppietta al Torino: il segnale della svolta
Non si tratta di un episodio isolato: già nelle prime giornate Krstovic aveva brillato con assist e giocate intelligenti, ma contro i granata è arrivata la consacrazione. Un segnale forte, che conferma come l’Atalanta abbia trovato un attaccante pronto a trascinare la squadra nei momenti cruciali. La doppietta, infatti, ha anche un valore psicologico: dà fiducia al giocatore, ma soprattutto infonde sicurezza a un gruppo che, dopo l’addio di Zapata e l’alternanza in avanti, aveva bisogno di un riferimento solido. Krstovic si candida così a diventare la nuova certezza offensiva della Dea che alla luce degli ultimi risultati può tornare a sognare in grande e inserirsi nella lotta per un posto in Europa, compresa quella che conta.
L’intesa con Scamacca e Lookman: un tridente da sogno
In attesa del rientro di Gianluca Scamacca si aprono scenari affascinanti per l’attacco nerazzurro. Juric avrà infatti la possibilità di costruire una coppia d’attacco di grande qualità, alternando soluzioni diverse a seconda delle partite. Con Scamacca, dotato di potenza e progressione, e Krstovic, che offre profondità e presenza fisica, il reparto offensivo guadagna equilibrio e complementarità. A completare il quadro c’è Ademola Lookman, abile nell’uno contro uno e letale negli spazi aperti. Una batteria composta da Lookman, Krstovic e Scamacca tutti a pieno regime può rappresentare una delle combinazioni più pericolose del campionato. L’Atalanta potrebbe così ritrovare una varietà di soluzioni offensive che mancava dai tempi d’oro di Gomez, Ilicic e Zapata.
L’utilità per la squadra: un valore che va oltre i gol
Il contributo di Krstovic non si limita alla realizzazione. Il montenegrino sta dimostrando di essere un giocatore completo. La sua capacità di pressare alto, di tenere palla spalle alla porta e di far salire la squadra lo rendono un perno fondamentale per gli equilibri tattici della Dea. In una rosa giovane e in costante evoluzione, Krstovic porta anche un bagaglio di esperienza maturato prima alla Stella Rossa e poi al Lecce, dove si era già imposto come trascinatore tecnico e mentale. A Bergamo ha trovato il contesto ideale per esprimere tutto il suo potenziale e in prospettiva, Krstovic può diventare non solo il terminale offensivo più affidabile, ma anche il leader carismatico in grado di guidare i compagni nei momenti di difficoltà.
