Guendouzi e Belahyane: due giornate di squalifica per la Lazio dopo il derby

Matteo Guendouzi Lazio

Matteo Guendouzi Lazio Immagine | Ansa

Luca Antonelli

Settembre 24, 2025

Espulsioni pesanti tra proteste e falli, il giudice sportivo infligge sanzioni che complicano il cammino di Sarri.

La gara Lazio-Roma lascia strascichi non solo sul risultato: il giudice sportivo ha deciso due giornate di squalifica per Matteo Guendouzi, espulso al termine per proteste, mentre Belahyane salterà una partita per un fallo su Koné. Le decisioni arrivano in un momento delicato del campionato per Maurizio Sarri, che ora deve riorganizzare il centrocampo e la difesa. In questo articolo analizzeremo cosa è accaduto, le ragioni delle sanzioni, l’impatto sulle prossime gare e le possibili reazioni del club.

Cosa è successo nel derby e le espulsioni

Durante il derby Lazio-Roma, la tensione a fine partita è esplosa in maniera evidente: Matteo Guendouzi è stato espulso al termine dell’incontro per proteste rivolte all’arbitro Sozza. Belahyane, invece, è stato allontanato dall’arbitro all’86′ a seguito di un fallo su Koné. Queste espulsioni non sono passate inosservate, sia sul campo che fuori: entrambe le uscite anticipate hanno provocato confusione, rimpianti e critiche, perché avrebbero indebolito la Lazio proprio nel momento cruciale dell’incontro.

Roma lazio
Derby Roma – Lazio, immagine di repertorio. – @ANSA

Per Guendouzi in particolare, le proteste post-gara sono state giudicate gravi: non un semplice sfogo emotivo ma parole considerate irriguardose verso l’arbitro, che hanno determinato un intervento disciplinare. Belahyane, invece, ha commesso un’azione più convenzionale, un fallo puntuale che è costato l’espulsione diretta. Le immagini, le telecamere e i referti arbitrali hanno contribuito a chiarire dinamica, momento, responsabilità. Ma le differenze di natura tra le infrazioni saranno centrali nelle decisioni del giudice sportivo.

La reazione della squadra biancoceleste è stata immediata sul piano emotivo: Sarri perde due elementi centrali, uno dei quali lo è per temperamento e ruolo – Guendouzi nel centrocampo – proprio nel momento in cui la Lazio avrebbe bisogno di stabilità. Anche se le espulsioni sono avvenute in tempi diversi (fine partita e minuti finali), l’effetto sulla squadra è pressoché identico: riduzione numerica, difficoltà tattiche, necessità di cambiamenti di assetto.

Le sanzioni del giudice sportivo: perché due giornate per Guendouzi, una per Belahyane

Il giudice sportivo ha inflitto due giornate di squalifica a Guendouzi, sulla base della gravità delle proteste rivolte all’arbitro al termine del derby. Le regole del regolamento disciplinare prevedono che le espulsioni per insulti, soprattutto se rivolti al direttore di gara, possano comportare sospensioni più pesanti rispetto a quelle per falli non violenti o azioni in campo. In sintesi, ciò che ha fatto la differenza è stata la natura delle espressioni, il contesto (fine partita, momenti di tensione elevata) e la platealità del gesto.

Belahyane è stato sanzionato con una giornata di squalifica: il fallo su Koné è considerato infrazione meno grave, non accompagnata da proteste o insulti, non nella dinamica degli scontri verbali con gli arbitri. Per questo la punizione è minore. La regola è chiara: falli duri e plateali, ma parte del gioco, vengono trattati diversamente rispetto alle offese dirette all’arbitro.

Oltre alla squalifica, le decisioni del giudice sportivo possono avere ripercussioni economiche e disciplinari: multe, ammende, verifiche sui comportamenti. Anche la società Lazio potrebbe essere obbligata a intervenire, attraverso comunicati ufficiali o richiami interni, per tutelare l’immagine del club, che finora ha mantenuto una posizione di rispetto verso le istituzioni, ma ora rischia critiche per mancanza di controllo.

Importante notare è che Guendouzi rischiava anche sanzioni ulteriori a seconda della gravità riconosciuta dalla giustizia sportiva: il fatto che la squalifica sia di due giornate indica che il giudice ha ritenuto l’offesa non marginale. Ciò impone una riflessione sul comportamento individuale dei calciatori e sull’educazione sportiva: se l’ira surreagisce oltre certi limiti, le conseguenze diventano pesanti.

Implicazioni per la Lazio: come cambiano gli schemi e la formazione

Con Guendouzi fermo per due partite, Sarri si trova ad affrontare una situazione scomoda: il centrocampo perde non solo un corpo ma anche un carattere. Guendouzi è stato elemento importante per dinamismo, recupero palla e transizione difensiva-offensiva. Senza di lui, la Lazio dovrà ridisegnare il centrocampo, affidarsi ad altri nomi che finora avevano meno spazio o meno responsabilità.

Chi potrebbe prendere il posto di Guendouzi? Le opzioni includono centrocampisti meno abituati al pressing o meno esperti nelle proteste disciplinari, ma che garantiscano equilibrio. Sarri potrebbe essere tentato da un assetto più conservativo, con due mediani stabili, in modo da limitare rischi da espulsione. Sarà vitale anche la gestione del gruppo: non solo i sostituti, ma chi è rimasto sul campo dovrà dare un contributo maggiore.

Belahyane salterà l’incontro successivo, dunque Sarri dovrà sostituire anche il laterale difensivo. Non è solo un problema numerico: pace tattica, intesa difensiva, equilibrio dell’unità difensiva cambiano molto quando ruota un elemento della linea arretrata. Potrebbero cambiare gli schemi, o essere introdotte formazioni con terzini più difensivi, oppure un centrocampo con più protezione alla difesa.

La preparazione delle prossime gare diventa delicata: oltre all’aspetto fisico, cresce l’importanza dell’aspetto mentale. Evitare proteste, nervosismi, errori evitabili diventa parte della strategia. Sarri avrà anche il compito di controllare l’atteggiamento dei suoi giocatori, specialmente nei momenti di conflitto o di tensione arbitrale, per evitare che ciò che è successo contro Roma si ripeta.

Scenari possibili e reazioni: pressione, ricorsi, prospettive future

Tra le reazioni immediate attendibili c’è quella della società: Lazio potrebbe valutare un ricorso, se ritiene che le sanzioni siano eccessive o che ci siano elementi attenuanti non considerati. Tuttavia, i precedenti mostrano che i giudici sportivi considerano seriamente i comportamenti verbali verso gli arbitri, e che riduzioni sono possibili solo con prove chiare o con contesto attenuante.

Se il ricorso non dovesse sortire effetto, Sarri dovrà gestire le prossime partite senza Guendouzi, cercando di evitare altri espulsi, proteste o irritazioni. Il rischio è che la squadra si frammenti mentalmente: giocatori sotto pressione, tifosi che chiedono risultati, arbitraggi che diventano al centro dell’attenzione. Mantenere il focus tecnico-tattico sarà fondamentale.

A livello reputazionale, la squalifica per insulti all’arbitro non è solo una nota a margine: rischia di offuscare la stagione, creare polemiche, spostare l’attenzione da partite e obiettivi. Lazio dovrà dimostrare disciplina, compostezza, continuità anche quando la partita diventa nervosa. È un test anche per lo staff tecnico: capacità di prevenire, di educare il gruppo.

Guardando più avanti, se queste squalifiche cambieranno il corso del campionato dipenderà da chi subentra e come la squadra reagisce: se le due giornate con Guendouzi assente coincideranno con impegni difficili, la perdita può essere pesante. In alternativa, può essere l’occasione per altri giocatori di mettersi in mostra e guadagnare fiducia, dimostrare che la squadra non dipende da un solo individuo.

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