Juve, Koopmeiners oltre il punto di rottura: Tudor cerca soluzioni mentre il mercato chiama

Juventus - Hellas Verona Koopmeiners e Thuram festeggiano il gol

uventus - Hellas Verona Koopmeiners e Thuram festeggiano il gol Immagine | Ansa

Luca Antonelli

Settembre 24, 2025

Un acquisto da 60,7 milioni che non ha reso, ruoli incerti, critiche e un bivio inevitabile per l’olandese.

Teun Koopmeiners, costato alla Juventus oltre 60 milioni pochi mesi fa, è già sotto accusa: Tudor lo ha utilizzato in varie posizioni (mezzala, trequartista, mediano davanti alla difesa), ma senza mai trovare la quadratura del cerchio. Il rendimento resta deficitario, la fiducia dei tifosi si affievolisce, e il mercato comincia a profilarsi come unica via d’uscita se la situazione non cambia.

Il flop annunciato: aspettative vs realtà

Quando la Juventus lo ha prelevato dall’Atalanta nell’estate del 2024, Koopmeiners era visto come un rinforzo in grado di fare la differenza: tecnica, intelligenza tattica, capacità di impatto nelle partite decisive. Tuttavia, dalla prima partita in maglia bianconera le cose non sono filate lisce. Nelle prime uscite stagionali Tudor lo ha fatto giocare in ruoli diversi, provando a sfruttare la sua versatilità: dietro la punta, in mezzo al campo, in regia, senza mai dargli una posizione stabile. Ma i risultati sono mancati: prestazioni anonime, errori che paiono innaturali per un calciatore del suo calibro, e la sensazione che la fiducia iniziale non abbia prodotto concretezza.

Teun Koopmeiners Juventus
Immagine | Ansa

I tifosi, abituati a vederlo protagonista all’Atalanta, sono delusi. Un acquisto così oneroso aveva anche il peso di essere la scommessa che potesse rilanciare il centrocampo juventino, ma fin qui Koopmeiners non è riuscito a sostenere il carico. Le critiche non riguardano solo il rendimento tecnico, ma anche la capacità psicologica di reggere le pressioni: errori nei momenti chiave, scarso contributo nel palleggio, poca incisività quando la Juve ha bisogno di spingere.

Le mosse di Tudor: cambiare pelle o cambiare ruolo?

Igor Tudor è consapevole del problema, ed ha provato diverse soluzioni per sbloccare Koopmeiners. Spostamenti tattici, rotazioni di posizione, fiducia dimostrata nelle scelte iniziali: ma finora nessuna di queste ha funzionato a dovere. In alcune partite è stato utilizzato alle spalle dell’attaccante, in altre come mezzala o regista basso. Ogni ruolo ha offerto spunti, ma nessuno ha dato continuità: la piega tattica cambia da match a match, e con essa l’autostima del giocatore.

Tudor ha difeso pubblicamente il suo talento: “Lasciatelo in pace”, ha detto, sostenendo che il giocatore si sta impegnando, ma che la pressione esterna sta già condizionando l’opinione e le aspettative. È un tentativo di preservare la stabilità emotiva di Koopmeiners, ma la situazione appare fragile. Se il tecnico non riuscirà a individuare un ruolo in cui l’olandese possa esprimersi al meglio, la crisi personale rischia di diventare un fallimento professionale, con ripercussioni anche sul progetto di squadra.

Mercato, scenari possibili e il bivio che avanza

Il mercato incombe come ombra su Koopmeiners: già si parla di un possibile ritorno di Sergej Milinković-Savic come alternativa, un nome che pochi mesi fa era indicato come obiettivo. Milinkovic-Savic, con contratto in scadenza, potrebbe essere ottenibile a basso costo o quasi gratuito a partire da giugno – una prospettiva che inizia a fare gola se Koop non recupera.

Al momento il panorama è questo: o una fiammata improvvisa che rilanci Koopmeiners, o la sua uscita nel mercato di gennaio o in estate. Le posizioni in rosa sono affollate: Locatelli, Thuram, e davanti i giocatori offensivi come Yildiz, Conceição, Adzic, Zhegrova rendono la competizione serrata. Un altro anno sotto tono rischia di condannarlo al margine, nonostante il contratto lungo (fino al 2029).

Inoltre va considerata la questione psicologica: giocatori che in serie A e in Champions non trovano ritmo, rischiano di perdere anche la fiducia internazionale, cosa che potrebbe pesare anche sulla nazionale olandese (è già accaduto che perda occasioni per essere selezionato). Per la Juventus, l’investimento resta oneroso, e lo sforzo per riprendere il controllo su questa scommessa è ormai urgente.

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