Gasperini si converte al cortomuso: il miglior attacco è la difesa

Gian Piero Gasperini Roma

Gian Piero Gasperini Immagine | Ansa

Pasquale Luigi Pellicone

Settembre 25, 2025

La prima vittoria europea di Gasperini sulla panchina della Roma arriva con un copione inatteso: a decidere la sfida non sono stati gli attaccanti, bensì i difensori. Mancini e N’Dicka hanno firmato il 2-1 che permette ai giallorossi di partire col piede giusto anche in campo internazionale, pochi giorni dopo il trionfo nel derby.

Gasperini, il miglior attacco è la difesa

La Roma di Gasperini, per ora, non brilla per spettacolo ma porta a casa risultati pesanti. Quattro vittorie su cinque partite ufficiali, appena due gol subiti. La Roma di Gasperini, a sorpresa, in questo inizio di stagione vive di solidità e concretezza. Qualcosa è cambiato con l’ingresso di Pellegrini che, a ridosso delle punte sembra decisamente più a suo agio che in mezzo al campo. La presenza dell’uomo – derby in campo fa lievitare la qualità e rende più fluida anche la manovra. Il rigore causato da Pisilli rischia di complicare la partita, ma la squadra è ben presente a sé stessa, resta compatta e concentrata, dimostrando di avere già la mentalità giusta per affrontare le sfide europee.

Dovbyk e Ferguson, numeri preoccupanti in attacco

Se la difesa funziona, l’attacco continua a rappresentare il vero tallone d’Achille. I nuovi acquisti Dovbyk e Ferguson, chiamati a portare gol e peso offensivo, non stanno incidendo. I numeri sono eloquenti: zero gol in cinque partite per entrambi. L’ucraino, addirittura, ha collezionato soltanto tre tiri in porta complessivi dall’inizio della stagione. Un dato che racconta meglio di qualsiasi analisi la difficoltà della Roma a trovare un riferimento offensivo capace di legare il gioco e aprire spazi. Gasperini sa bene che senza il contributo degli attaccanti sarà complicato alzare il livello competitivo della squadra. Non a caso, in questa fase, la Roma dipende troppo dai guizzi dei centrocampisti e dalle palle inattive.

Il cortomuso, più che un caso, una scelta obbligata

Di fronte a queste difficoltà offensive, Gasperini ha scelto la via del “cortomuso”. Quattro delle cinque vittorie stagionali sono arrivate con il minimo scarto: tre volte per 1-0 (contro Bologna, Pisa e Lazio) e ora il 2-1 europeo. Non è un caso, piuttosto il frutto di un approccio pragmatico e sebbene ben diverso dalle goleade a cui aveva abituato con la sua Atalanta, è al momento necessario. Del resto il tecnico ha avuto poco tempo per plasmare la squadra e deve lavorare con l’organico attuale almeno fino a gennaio. Meglio, quindi, puntare su solidità e concentrazione, senza snaturare un gruppo che perlomeno ha dimostrato carattere. Con queste premesse viaggiare su “cortomuso” non è un limite, ma piuttosto un compromesso tattico: vincere resta l’unica cosa che conta, mentre si attende che gli attaccanti si sblocchino e che i meccanismi offensivi si affinino.

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