Parole “forti”, indicazioni tattiche e incognite per la Dea alla vigilia del big match
Alla vigilia del confronto con la Juventus, Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa con toni chiari e decisi: “La Juve è forte, ha molte soluzioni”. Ha anche aggiornato sullo stato di salute di Lookman, confermando che “si sta allenando bene”, e annunciato il rientro di De Ketelaere. In un duello carico di tensione, emergono indicazioni tattiche e messaggi psicologici che potrebbero fare la differenza.
L’avversario da rispettare: analisi delle parole di Juric
Juric, con grande rispetto e cautela, ha descritto la Juventus come una squadra dotata di tanta qualità, versatilità e risorse offensive da tutte le posizioni. Nella conferenza stampa ha sottolineato che i bianconeri dispongono di elementi come Conceiçao, Zhegrova, Yildiz e punte capaci di cambiare il volto dell’attacco. Il tecnico atalantino ha evidenziato che la Juve possiede accelerazioni, tecnica e varietà tattica: caratteristiche che impongono alla Dea di essere pronta in ogni fase del match.

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Ha ammesso che l’amichevole estiva (finita 2-1 per i bianconeri) aveva già dato segnali: “Sarà dura e lo abbiamo già riscontrato”. Questo passaggio è significativo perché evidenzia che Juric non considera scontata alcuna partita e che vede nel fattore tattico una zona terreno da coltivare, non da subire.
Dal punto di vista psicologico, l’appello all’umiltà è centrale: “Dobbiamo essere umili”, ha ribadito. È un segnale che vuole tenere la squadra con i piedi per terra, non farsi intimidire dalla storia della Juve o dalla pressione dell’ambiente, e giocare con consapevolezza dei propri limiti ma anche delle proprie potenzialità. In questo senso, la dichiarazione serva anche da monito interno: non basta giocare con coraggio, serve farlo con intelligenza.
I singoli sotto la lente: Lookman, De Ketelaere e il reparto offensivo
Uno degli aspetti più interessanti emersi riguarda proprio la condizione dei singoli, con Juric che ha fatto il punto su Lookman. “Si sta allenando bene e pian piano cercheremo di farlo ritornare a pieno regime”, ha detto, suggerendo che il giocatore è fuori da condizioni ottimali ma in via di recupero.
Sul fronte De Ketelaere, Juric ha affermato con decisione che sarà disponibile per la gara: “Domani ci sarà De Ketelaere”. È una notizia importante per la Dea, perché l’attaccante belga può offrire fiammate offensive, capacità di saltare l’uomo, opportunità di assist e geometrie offensive che possono cambiare la partita. La sua presenza infonde aderenza tattica e imprevedibilità al reparto avanzato.
Juric, inoltre, ha elogiato altri elementi della rosa: Samardzic, Krstovic e Sulemana, definendoli “molto più di semplici alternative”. La scelta di menzionare questi nomi è strategica: vuole indicare che il suo organico è ampio, con cornici offensive che non si limitano ai titolari annunciati. Krstovic in particolare viene spronato: “Ha una grande voglia di lavorare … ci sono dei dettagli su cui lui può fare la differenza.”
Non manca una stoccata a Daniel Maldini: “Deve migliorare tanto sotto certi aspetti. Ha qualità, ma deve completarsi”. Parole dure, ma che denunciano attenzione allo sviluppo e alla crescita personale: Maldini rappresenta una scommessa che dovrà rifinire la sua identità in campo.
Infine, Juric non ha fornito una data precisa per il recupero di Scamacca: “Non è facile … speriamo di recuperarlo il prima possibile”. Questo mantiene un’incognita nel reparto offensivo della Dea, pur con l’ottimismo che il gruppo possa gestire l’assenza o il rientro in corsa.
Strategia, rischi e scenari: come può scendere in campo l’Atalanta
Juric dovrà fare scelte delicate, calibrando la proiezione offensiva con le esigenze di solidità difensiva. Contro una Juve con molte frecce, la Dea deve evitare di scoprirsi troppo e al contempo procurarsi spazi per colpire. L’equilibrio sarà dunque fondamentale, così come la gestione delle transizioni.
Con De Ketelaere presente, è probabile che venga adottata una formazione che punti a maggiore fluidità offensiva, sfruttando l’abilità del belga nei movimenti tra le linee, la capacità di dialogo con gli esterni e l’intelligenza nello smarcarsi. Ma potrebbe anche essere una Dea più compatta nei momenti in cui la Juve avanza, con linee corte e attenzione ai movimenti delle mezzali e delle punte avversarie.
Il reparto difensivo dovrà restare attento: Juric si è detto contento del rendimento di Ahanor, che ha giocato una gara attenta a Torino, e vuole continuità. In questo senso la difesa giocherà un ruolo chiave nel limitare le accelerazioni bianconere, nel controllare i cross e nel gestire le seconde palle che tipicamente nascono da zone centrali o di mezzo.
Un rischio è quello di concedere spazi dietro le linee: la Juventus può attaccare con soluzioni multiple, cambi di fascia, punte mobili. Se la Dea sbaglierà i tempi del pressing o non sarà precisa nei raddoppi, potrebbe subirne le conseguenze. Juric dovrà dunque trovare l’assetto giusto, il momento di spingere e quello di arretrare, in una battaglia di micro-scelte continue.
Sul piano psicologico, l’Atalanta entra nel match con la spinta del “noi possiamo dar fastidio”, una consapevolezza che Juric sembra voler instillare con ogni parola. Ma dovrà avere coraggio, attenzione e sangue freddo nei momenti caldi. Se la squadra saprà rispondere in questo modo, potrà rendere complicata la vita alla Juve anche allo Stadium.
