Il Consiglio comunale dà via libera alla cessione dell’impianto per 197 milioni, aprendo la strada alla demolizione e al nuovo stadio entro il 2031.
Il Consiglio comunale di Milano ha approvato la vendita dello storico stadio San Siro e delle aree circostanti a Inter e Milan, per una cifra complessiva di 197 milioni di euro. La delibera è stata approvata dopo un lungo confronto politico e segna un passaggio storico per il calcio e per la città.
Le cifre e le tappe decisive
L’operazione prevede il versamento immediato di 73 milioni, mentre il resto sarà rateizzato con garanzie bancarie e assicurative. Il contratto dovrà essere formalizzato entro il 10 novembre 2025, data oltre la quale scatteranno vincoli sul secondo anello dello stadio.

Sono stati approvati emendamenti che introducono criteri di trasparenza, controlli contro possibili infiltrazioni e impegni a tutela dell’ambiente. La discussione in aula è stata accesa, con un confronto durato oltre undici ore e un voto finale che ha visto una maggioranza risicata.
Il progetto prevede la demolizione progressiva di San Siro, con la salvaguardia di una parte storica del secondo anello, e la costruzione di un nuovo impianto entro il 2031. Il futuro stadio sarà moderno, sostenibile e allineato agli standard internazionali.
Impatti su club, città e tifosi
Per Inter e Milan, la cessione rappresenta la possibilità di gestire uno stadio di proprietà, incrementando i ricavi da sponsorizzazioni, attività commerciali e biglietteria. Il nuovo impianto offrirà spazi multifunzionali e una migliore esperienza per i tifosi, diventando un asset fondamentale per la competitività dei due club.
Per Milano, l’operazione apre a un ampio progetto di rigenerazione urbana. Nell’area liberata sorgeranno spazi verdi, aree residenziali e servizi. L’impegno richiesto è garantire sostenibilità ambientale e controllo delle procedure, affinché il progetto diventi un modello di riqualificazione per la città.
Sul fronte dei tifosi, le opinioni restano divise: da una parte il timore di perdere un simbolo carico di storia, dall’altra l’entusiasmo per un futuro stadio che promette modernità e nuove opportunità. Nel frattempo, San Siro continuerà a ospitare partite fino al completamento della nuova struttura, accompagnando i club in una transizione che segna la fine di un’epoca e l’inizio di una nuova.
