I nuovi acquisti non incidono e Allegri si ritrova con un gruppo in difficoltà , tra scelte tattiche, infortuni e adattamenti mai completati.
La stagione della Juventus ha messo in evidenza una verità scomoda: gli investimenti estivi non hanno portato il salto di qualità sperato. I nomi più attesi, da Joao Mario a Jonathan David, passando per Loïs Openda ed Edon Zhegrova, hanno finora deluso sul piano tecnico e tattico. A fine settembre 2025, con la Serie A già entrata nel vivo, i bianconeri si trovano a fare i conti con una squadra che fatica a trovare equilibrio e concretezza.
Perché i nuovi acquisti non hanno inciso
Le difficoltà partono dal contesto. Allegri aveva chiesto rinforzi capaci di dare immediate risposte, ma i nuovi arrivi si sono scontrati con tempi di adattamento più lunghi del previsto. Joao Mario, arrivato con l’etichetta di giocatore d’esperienza, non ha trovato la giusta collocazione in mezzo al campo, apparendo lento e poco incisivo. Jonathan David, centravanti pagato caro, ha faticato ad adattarsi ai ritmi e alle marcature della Serie A, con pochi gol e prestazioni opache.

Loïs Openda, reduce da ottime stagioni in Ligue 1, non è riuscito a ripetere quelle performance a Torino. Il suo inserimento nel sistema offensivo è rimasto incompiuto, tra difficoltà di intesa con Vlahovic e problemi nel garantire continuità . Anche Edon Zhegrova, esterno che avrebbe dovuto portare imprevedibilità , non ha inciso come sperato, alternando sprazzi di qualità a lunghe fasi anonime.
Un altro fattore riguarda gli infortuni e la condizione fisica. Alcuni giocatori hanno saltato partite cruciali, compromettendo la possibilità di creare automatismi. A questo si aggiunge una fase difensiva non sempre solida, che ha ridotto la sicurezza dell’intera squadra.
Le conseguenze per la stagione bianconera
Il mancato rendimento dei nuovi acquisti ha avuto ripercussioni immediate. La Juventus non è riuscita a imporsi nelle prime sfide dirette, lasciando punti pesanti per strada. Allegri ha alternato moduli e soluzioni, ma i risultati non hanno portato la svolta attesa. Il tecnico toscano si trova ora sotto pressione, chiamato a gestire un gruppo con molte individualità ma poca coralità .
Il club, che aveva puntato forte sul mercato per colmare il gap con le rivali, deve riflettere sulle strategie adottate. L’investimento su David e Openda rappresentava una scommessa sul futuro, ma la mancanza di immediate risposte ha alimentato dubbi tra tifosi e addetti ai lavori. Non a caso, il dibattito sul valore reale di queste operazioni si è fatto acceso, anche dentro l’ambiente juventino.
La stagione è ancora lunga, ma i segnali iniziali non lasciano tranquilli. Per tornare competitivo, il gruppo bianconero dovrà trovare nuove certezze interne, magari riscoprendo giocatori già presenti in rosa. Per Allegri resta la sfida di trasformare un insieme di nomi in una squadra solida, capace di reggere la pressione di un campionato che non aspetta.
