L’attesa per Italia-Israele, in programma a Udine, è segnata da un clima di forte tensione. Le autorità italiane hanno predisposto un piano di sicurezza senza precedenti, coordinato dal Viminale in stretta collaborazione con i servizi di intelligence israeliani. L’obiettivo è evitare qualsiasi incidente legato all’ondata di proteste pro Palestina che da settimane attraversa il Paese.
Il peso politico di un match delicato
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha attivato una cabina di regia che coinvolge prefettura, questura e forze speciali, mentre la nazionale israeliana sarà affiancata da un contingente di agenti del Mossad durante la permanenza in Italia. L’arrivo è previsto all’aeroporto di Ronchi dei Legionari, dove sarà immediatamente trasferito in una struttura riservata e sotto sorveglianza continua fino alla partenza. Il piano d’ordine pubblico prevede zone di sicurezza intorno alla Dacia Arena, controlli capillari e limitazioni al traffico. Per il governo, garantire il regolare svolgimento del match è una questione di immagine e di stabilità, in un momento in cui la tensione mediorientale ha riflessi anche sul piano interno.
Udine ha paura: biglietti invenduti e stadio semivuoto
Udine vive con apprensione i giorni che precedono il fischio d’inizio. . Bar, hotel e attività commerciali mantengono un basso profilo, consapevoli del rischio di disordini. Il sindaco Alberto Felice De Toni ha chiesto di valutare un rinvio, ma la FIFA ha escluso categoricamente questa possibilità. Intanto i dati parlano chiaro: su circa 20.000 posti disponibili, soltanto 4.000 biglietti sono stati venduti. La FIGC ha avviato una campagna per coinvolgere scuole e associazioni sportive locali, nel tentativo di riempire almeno parzialmente le tribune. Tuttavia, si teme che anche tra gli spettatori presenti possano verificarsi forme di protesta simbolica, come già accaduto all’andata in Ungheria, quando molti tifosi italiani voltarono le spalle all’inno israeliano.
Italia-Israele, una sfida che va oltre il calcio
Con queste premesse, la partita tra Italia e Israele assume una valenza che travalica il terreno di gioco. In un momento in cui la questione mediorientale infiamma le piazze europee, il match diventa un test politico e diplomatico per il governo italiano. Il Viminale punta a dimostrare che il Paese è in grado di garantire ordine pubblico e neutralità sportiva, evitando cedimenti di fronte alle pressioni internazionali. Qualunque sarà il risultato sul campo, la sfida tra Italia e Israele scriverà una delle pagine più delicate della storia recente della nazionale azzurra. Un incontro in cui la sicurezza, la diplomazia e l’opinione pubblica giocano una partita ben più complessa di quella che si svolgerà sul prato verde.
