Il commissario tecnico della Spagna, Luis de la Fuente, ha cercato di mettere fine alle polemiche che hanno scosso la settimana della Roja, dopo la controversa convocazione di Lamine Yamal. Il giovane talento del Barcellona, inizialmente incluso nella lista per le qualificazioni ai Mondiali 2026 contro la Georgia, è stato successivamente escluso a causa di un referto medico del club catalano che confermava un infortunio.
Luis de la Fuente e il caso Lamine Yamal
Nonostante ciò, la convocazione del 17enne ha generato un acceso dibattito tra la RFEF (Real Federación Española de Fútbol) e la società blaugrana, che avrebbe preferito proteggere il proprio gioiello. La questione Yamal ha inevitabilmente alimentato le tensioni tra la nazionale e il Barcellona, due realtà che si contendono la gestione di uno dei prospetti più promettenti del calcio europeo. Tuttavia, De la Fuente ha scelto la via della serenità, sottolineando di sentirsi “pienamente supportato” all’interno della Federazione e tra i suoi giocatori. Durante la conferenza stampa della vigilia, De la Fuente ha affrontato le polemiche con il tono calmo e riflessivo che lo contraddistingue. “Sono indifferente alle critiche”.
Nervi tesi in ritiro e a Barcellona
Senza mai citare direttamente il Barcellona, De la Fuente ha difeso il proprio operato e quello dello staff medico della Roja, sottolineando che ogni decisione viene presa liberamente e senza influenze esterne. A chi lo accusa di aver gestito male la comunicazione sul caso Yamal, il ct ha risposto con fermezza: «Quando sbaglio, sbaglio io. Non mi lascio influenzare”. Inoltre, ha voluto chiarire che non si sente isolato nella disputa con il club catalano: «Solo? Assolutamente no. Non c’è conflitto. Mi sento molto supportato dalla Federazione», ha assicurato. Il tecnico ha ricordato di avere un contratto fino al 2028, e ha espresso il desiderio di proseguire fino al Mondiale del 2030”.
Interviene Mbappé: “È solo un ragazzo, lasciatelo in pace”
A sorprendere l’ambiente calcistico è arrivato il sostegno inaspettato di Kylian Mbappé che ha preso pubblicamente le difese di Lamine Yamal, invitando i media e i tifosi a mostrare maggiore empatia. “Si vede che ha una passione enorme per il calcio. Il resto è la sua vita, e la gente parla troppo delle sue cose private. Bisogna lasciarlo in pace: nel calcio è già un grande giocatore, ma nella vita è solo un ragazzo di 18 anni. E a quell’età tutti commettono errori”. Le parole di Mbappé, che conosce bene la pressione mediatica dopo essere esploso giovanissimo al Monaco aiutano: si tratta di un gesto di solidarietà che stempera le tensioni e ricorda come Yamal sia ancora un adolescente che ha tutto il diritto di crescere serenamente.
