Con la storica qualificazione di Capo Verde ai Mondiali 2026, un nuovo capitolo si aggiunge alla lunga saga delle nazionali esordienti al Mondiale di calcio. Dal 1930 ad oggi, più di 80 paesi hanno vissuto l’emozione del debutto sul palcoscenico più prestigioso del calcio mondiale. Ripercorriamo insieme questa affascinante evoluzione, dagli albori del torneo alle sorprese del nuovo millennio.
1930–1938: le origini del MondialeÂ
Il viaggio comincia nel 1930 a Montevideo, quando tutte e tredici le squadre partecipanti erano esordienti. Tra queste, colossi come Argentina, Brasile e Francia, insieme a pionieri oggi dimenticati come Bolivia, Perù e Romania. L’Uruguay, paese ospitante, vinse quella prima edizione, gettando le basi di una leggenda planetaria. Nel 1934 in Italia, la Coppa del Mondo aprì per la prima volta le porte alle qualificazioni, accogliendo nuove nazioni europee come Germania, Spagna e Paesi Bassi, e soprattutto l’Egitto, prima rappresentante del continente africano. Quattro anni dopo, in Francia 1938, altre quattro squadre fecero il loro ingresso: Cuba, unica caraibica della storia a superare un turno mondiale; le Indie Orientali Olandesi (oggi Indonesia), Norvegia e Polonia. La rassegna si chiuse poco prima che la guerra fermasse per dodici anni la competizione
1950–1998: il dopoguerra e la globalizzazione del calcio
Con il ritorno del calcio mondiale nel 1950 in Brasile, fece il suo debutto l’Inghilterra, rimasta fino ad allora ai margini della FIFA. Negli anni Cinquanta e Sessanta entrarono in scena Corea del Sud, Scozia, Turchia, Bulgaria, Colombia, Corea del Nord e Portogallo. Il calcio iniziava a parlare davvero più lingue. Gli anni Settanta segnarono la comparsa di nuove aree geografiche: Marocco, Israele, Zaire, Tunisia e Iran. Negli anni Ottanta, fecero il loro ingresso Algeria, Camerun, Nuova Zelanda, Kuwait, e nazionali allora emergenti come Canada, Danimarca e Iraq. Negli anni Novanta, con Costa Rica, Nigeria, Arabia Saudita e Grecia, fino al 1998, quando Giappone, Croazia, Giamaica e Sudafrica completarono una mappa planetaria.
2002–2026: dalla Cina a Capo VerdeÂ
Nel nuovo millennio, la FIFA World Cup ha continuato ad accogliere nuovi protagonisti. Nel 2002, debuttarono Cina, Ecuador, Senegal e Slovenia: il Senegal conquistò tutti con la storica vittoria sulla Francia campione in carica. Nel 2006 arrivò il turno di Ghana, Costa d’Avorio, Angola, Togo, Trinidad e Tobago e Ucraina, simbolo di un’Africa calcistica ormai matura. Poi Slovacchia (2010), Bosnia ed Erzegovina (2014) e Islanda e Panama (2018) hanno proseguito la tradizione degli esordienti, dimostrando che i sogni calcistici non hanno confini. Infine, nel 2022, il paese ospitante Qatar ha fatto il suo debutto nella competizione, chiudendo un cerchio aperto quas un secolo prima. Ora, con Capo Verde, che si unisce a Giordania e Uzbekistan, pronto a scrivere la sua pagina nel 2026, il Mondiale accoglierà un’altra bandiera, un altro inno, un’altra storia da raccontare.
