L’Inghilterra ha suggellato la qualificazione ai Mondiali 2026 con un trionfo netto: 5-0 sulla Lettonia, confermando la grande vittoria ottenuta in Serbia. Ma per Thomas Tuchel non è tempo di festeggiare. Se la fase di qualificazione serviva a testare uomini e idee, ora inizia il compito più difficile: costruire un undici competitivo capace di imporsi sul palcoscenico mondiale.
Tuchel e il problema dell’abbondanza
Tuchel deve affrontare il suo primo vero banco di prova: troppi talenti, pochi posti disponibili. Il caso più spinoso riguarda Jude Bellingham, ancora al centro delle polemiche per un atteggiamento definito “ripugnante” dallo stesso Tuchel. L’allenatore ha ribadito che l’Inghilterra è “più forte con Bellingham”, ma dovrà trovare il modo di integrarlo senza squilibrare il gruppo. Anche il resto della rosa offre diversi interrogativi: Cole Palmer sembra pronto a riconquistare spazio, mentre restano in bilico le posizioni di Foden, Alexander-Arnold e Grealish. Più complesso il discorso per la “vecchia guardia” di Southgate – Maguire, Walker e Henderson – il cui futuro in nazionale appare tutt’altro che scontato.
La stanchezza: il primo vero avversario
In un girone dominato senza sorprese – con avversari posizionati al 34°, 66°, 137° e 174° posto nel ranking FIFA – l’obiettivo era chiaro: consolidare i principi di gioco. Il grande nodo per la nazionale dei Tre Leoni sarà la condizione fisica. Dopo stagioni intense e campionati sempre più esigenti, c’è il rischio che i big arrivino al Mondiale scarichi. Le condizioni climatiche di Nord America 2026, calde e umide, non aiuteranno. Tuchel e il suo staff stanno già preparando test specifici per abituare i giocatori al clima, con l’obiettivo di prevenire cali di rendimento. Il possesso palla e la gestione dei ritmi saranno armi fondamentali per evitare di subire la fatica.
Prospettive: che Inghilterra contro le grandi?
Ora, con il biglietto per il Nord America già in tasca, occorrerà lavorare anche sulle personalità e la consapevolezza di poter giocare per vincere un mondiale. L’ultima incognita riguarda il livello competitivo contro le grandi nazionali. L’Inghilterra non affronta un top team dai tempi della finale di Euro 2024 persa contro la Spagna e, nelle ultime sette partite a eliminazione diretta contro squadre tra le prime 10 del ranking, ha vinto solo due volte. Per questo motivo, Tuchel punta a organizzare amichevoli di alto profilo a marzo, fondamentali per testare ambizioni e identità contro avversari di pari livello. Solo allora si capirà se questa Inghilterra di Tuchel potrà davvero sognare in grande ai Mondiali 2026.
