Il Napoli di Antonio Conte incassa la seconda sconfitta in sette giornate di Serie A, la terza stagionale considerando anche il ko in Champions League contro il Manchester City, e lo fa nel modo più preoccupante: con una prestazione irriconoscibile.
Il Napoli 2.0 di Conte: una identità ancora incerta
Non solo il risultato ma soprattutto l’atteggiamento ha acceso diversi campanelli d’allarme. La sensazione è che il Napoli di Conte non abbia ancora trovato il giusto assetto tattico, soprattutto in fase offensiva. La squadra sembra indecisa su quale “abito” indossare: finora, le grandi prestazioni dei singoli e alcune intuizioni tattiche dell’allenatore avevano mascherato le difficoltà, ma contro il Torino le incertezze e le contraddizioni sono emerse a galla. La classifica resta ancora corta, e niente è compromesso ma il dato più preoccupante è che il Napoli ha subìto gol per la sesta partita consecutiva tra campionato e coppe, segno di una fragilità difensiva che non può più essere ignorata.
Seconde linee deludenti e troppi infortuni
Le attenuanti non mancano. . A fare la differenza è stata la mancanza di alternative credibili: senza i titolarissimi, il Napoli fatica a mantenere il livello competitivo necessario per lottare ai vertici. Le assenze di Højlund, McTominay, Lobotka e Politano hanno costretto Conte a rivedere l’undici titolare, ma le risposte delle seconde linee non sono state all’altezza. Lucca, tornato dal primo minuto dopo un mese, non ha inciso e la sua prestazione è stata tra le più opache; Neres, chiamato a sostituire Politano, è apparso fumoso e poco concreto; Gilmour, schierato in mediana, ha commesso l’errore che ha portato al gol decisivo di Simeone. Anche la gestione fisica è un tema cruciale: il club è attualmente la squadra italiana con più infortuni muscolari.
Le prossime gare diranno chi è il vero Napoli di Conte
È presto per parlare di crisi, ma il “Conte 2.0” appare lontano dall’assimilare completamente i nuovi principi di gioco, legati a una proposta di calcio più offensiva e dominante, comunque meno tendente a vincere le partite “sporche”. Il prossimo ciclo di partite, a cominciare dal match di Champions League contro il PSV Eindhoven e poi con l’Inter al Maradona, rappresenterà un banco di prova decisivo. Conte dovrà trovare in fretta la formula tattica giusta, gestire meglio le rotazioni e recuperare fisicamente e psicologicamente i leader tecnici e chi deve sostituirli. Per ora il Napoli non è in caduta libera, ma serve un cambio di passo immediato per non compromettere la stagione.
