Il Napoli di Antonio Conte incassa una pesante sconfitta per 6-2 sul campo del PSV Eindhoven, la quarta battuta d’arresto stagionale e la seconda in tre gare di Champions League. Una prestazione che mette in evidenza una fragilità mentale (ancora una espulsione) e difensiva impensabile fino a pochi mesi fa.
Napoli, difesa allo sbando e numeri preoccupanti
Molte delle certezze legate al Napoli di Conte e alla sua competitività in Europa si sono dissolte in questo avvio di stagione. Fare gol a questo Napoli è di una facilità disarmante .Contro il PSV, formazione alla portata sulla carta, il Napoli ha mostrato una disorganizzazione tattica allarmante, concedendo spazi enormi e subendo gol con una facilità disarmante. La solidità che aveva contraddistinto i campioni d’Italia sembra ormai solo un ricordo lontano. La squadra partenopea, che nella scorsa stagione aveva chiuso con la miglior retroguardia d’Europa (solo 33 gol concessi tra campionato e coppe), oggi appare irriconoscibile. Del Napoli che ha vinto lo scudetto, non è rimasto quasi più niente.
Squadra senza carattere e spirito
Non è solo una questione di tattica. A mancare, oggi, è soprattutto l’identità emotiva e mentale che aveva reso il Napoli un gruppo compatto e determinato. I giocatori appaiono svuotati, privi di quella grinta che in passato aveva permesso di ribaltare le partite difficili e di mantenere lucidità nei momenti chiave. La mentalità vincente che aveva guidato la squadra alla conquista dello scudetto è evaporata, lasciando spazio a incertezze e insicurezze. L’atteggiamento passivo visto al Philips Stadion è il segnale più evidente di un gruppo che ha perso convinzione nei propri mezzi. Non basta il talento individuale: serve una risposta collettiva, una reazione di orgoglio che finora non si è vista.
Conte e la crisi di identità: urge una svolta tecnica e mentale
Antonio Conte, arrivato per dare continuità al progetto e rilanciare la squadra in chiave europea, sembra oggi prigioniero delle proprie sperimentazioni. Nel tentativo di proporre un calcio più propositivo e offensivo, il tecnico ha perso l’equilibrio che da sempre rappresenta il suo marchio di fabbrica. Il Napoli non ha migliorato né l’undici titolare né le alternative, nonostante un mercato estivo importante, e ora fatica a trovare certezze in ogni reparto. L’impressione è che il gruppo non segua più un’identità chiara di gioco, né sul piano tattico né su quello mentale. Serve una svolta immediata, capace di restituire compattezza e convinzione. Conte dovrà ritrovare in fretta la sua impronta, restituendo al Napoli equilibrio e concretezza.
