Juventus, è crisi: Tudor sempre più in bilico

Igor Tudor allenatore della Juventus

Igor Tudor allenatore della Juventus Immagine | Ansa

Pasquale Luigi Pellicone

Ottobre 27, 2025

Juventus cade ancora. Allo Stadio Olimpico di Roma, la Lazio di Maurizio Sarri si impone per 1-0 grazie alla rete in avvio di Toma Basic, infliggendo ai bianconeri la terza sconfitta consecutiva tra Serie A e Champions League. Un risultato pesantissimo che aggrava la crisi della squadra di Igor Tudor, incapace di ritrovare gol, gioco e fiducia.

Una Juve irriconoscibile: numeri e tifosi condannano Tudor

I numeri raccontano meglio di ogni parola il momento nero della Vecchia Signora: nessuna vittoria da otto partite ufficiali, nessun gol segnato da quattro gare e un digiuno offensivo che dura 397 minuti. È la peggior striscia negativa dal 2009, un dato che fotografa la profonda difficoltà di una squadra priva di certezze e soluzioni. In classifica, la Juventus resta ferma a 11 punti, superata dalla stessa Lazio e ormai distante anni luce dalle zone alte. Il segnale più preoccupante arriva al termine della sfida: i giocatori bianconeri, sotto il settore ospiti, vengono contestati dai tifosi presenti nella Capitale. La pazienza dell’ambiente sembra al limite, mentre cresce il malcontento attorno a una squadra che appare senza identità e senza reazione.

Una crisi tra scelte confuse e mancanza di identità tattica

La crisi Juventus non è solo di risultati, ma anche di idee. Dalla difesa a tre alla difesa a quattro, dai due attaccanti alle rotazioni continue, la squadra di Tudor appare smarrita e senza una direzione precisa. L’allenatore croato sta faticando a trovare un equilibrio e il continuo alternarsi di moduli e interpreti evidenzia mancanza di prospettiva e continuità. La Juve non riesce mai a presentarsi con una formazione stabile, e questo si riflette in campo. I continui esperimenti hanno generato confusione e poca coesione di squadra. Manca quella personalità che da sempre caratterizza la Juventus. La squadra non reagisce, non ha leader visibili e sembra soffrire la pressione del momento.

Dirigenza in allerta: fiducia a tempo 

Tudor ha ribadito di non temere un possibile esonero ma la sensazione è che la situazione stia diventando sempre più difficile da gestire. La società bianconera osserva con preoccupazione il rendimento della squadra. Al momento, non risultano contatti diretti con altri allenatori, segno che la Juventus non ha ancora preso in seria considerazione l’ipotesi di un cambio immediato. In questo senso il calendario non aiuta. Le tempistiche strette e la presenza di numerosi nazionali rendono complesso qualsiasi ribaltone in panchina. Tuttavia i margini di errore per Tudor sono ormai ridotti al minimo. Le prossime partite saranno decisive per il suo futuro e per quello di una Juventus in crisi profonda. 270’ per evitare che la stagione si trasformi in un ennesimo fallimento.

 

 

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