Napoli, Conte e De Laurentiis alla ricerca della (s)quadra

Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte

Aurelio De Laurentiis e Antonio Conte Immagine | Ansa

Pasquale Luigi Pellicone

Novembre 12, 2025

Il legame tra Antonio Conte e il Napoli sta vivendo una fase delicata, segnata da tensioni interne e da un dibattito acceso attorno alla figura dell’allenatore. Le recenti polemiche non nascono da risultati disastrosi (la squadra resta ai vertici della classifica)  ma da un evidente cortocircuito tra le aspettative iniziali e la realtà quotidiana.

Napoli e Conte: un rapporto complesso 

Conte è oggi criticato per essere, semplicemente, sé stesso: un tecnico inflessibile, esigente e concentrato su disciplina e intensità. Tutte caratteristiche note e ampiamente accettate quando, la scorsa primavera, il club decise di puntare su di lui per inaugurare un nuovo ciclo. All’epoca, società, squadra e tifosi vedevano in Conte il profilo ideale per consolidare la mentalità vincente nata con lo scudetto. Oggi, però, emergono crepe nella relazione tra tecnico e spogliatoio. Alcuni giocatori sembrano mal sopportare i carichi di lavoro e la severità del metodo, mentre Conte non intende derogare dai suoi principi. È la naturale conseguenza di un modello gestionale che, pur garantendo competitività, tende a generare attrito nel lungo periodo.

Il ruolo di De Laurentiis: la priorità è l’unità

Il rischio è che il malumore diventi terreno fertile per divisioni interne. Le dichiarazioni dell’agente di Stanislav Lobotka, che ha espresso disappunto per l’eccessivo impiego del centrocampista, hanno acceso un caso mediatico simbolico. Una posizione che riflette un clima teso più che un reale problema fisico. La figura di Aurelio De Laurentiis in questo contesto assume un ruolo centrale. Il presidente ha ribadito la piena fiducia in Conte. Una presa di posizione chiara, mirata a proteggere la stabilità del progetto. De Laurentiis sa bene che la gestione del consenso non può prevalere sulla linea tecnica: è necessario mantenere la barra dritta, anche a costo di scelte impopolari. Una via per evitare gli errori del passato, quando le pressioni ambientali condizionarono decisioni strategiche.

lNapoli ancora competitivo: il futuro dipende dalla coesione

Nonostante le turbolenze, la realtà dei numeri racconta un’altra storia, un po’ diversa. Il Napoli è terzo in classifica, a soli due punti dalla vetta, e resta in piena corsa in tutte le competizioni. La priorità è ritrovare serenità e concentrazione, trasformando le tensioni in motivazione. Conte ha costruito la sua carriera sulla capacità di gestire la pressione e di trarre energia dal conflitto: il Napoli deve ora seguirne l’esempio. Le prossime settimane rappresenteranno un crocevia decisivo per la stagione azzurra. Se il gruppo ritroverà compattezza e fiducia reciproca, la squadra potrà ancora competere per obiettivi importanti. Altrimenti le polemiche rischiano di compromettere un progetto tecnico e societario che, sulla carta, resta tra i più solidi del campionato.

 

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