Il 13 novembre 2015 resta una delle date più tragiche della storia recente francese: la notte del Batacan. In quella sera, Parigi fu sconvolta da una serie di attentati terroristici coordinati che provocarono oltre 130 vittime e più di 400 feriti. A distanza di dieci anni, lo stesso impianto di Saint-Denis torna a ospitare una partita dal forte valore simbolico: Francia-Ucraina, valida per le qualificazioni al Mondiale 2026, che si giocherà proprio nel decennale di quegli eventi tragici.
Il Bataclan: una ferita ancora aperta
Tra i luoghi simbolo di quella notte di terrore, il teatro Bataclan divenne l’emblema della tragedia. Durante un concerto del gruppo americano Eagles of Death Metal, un commando armato fece irruzione nella sala, aprendo il fuoco contro il pubblico. Le immagini di quel massacro fecero il giro del mondo, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva. L’attacco al Bataclan non è un evento isolato: altre esplosioni e sparatorie colpiscono il centro della capitale, tra locali e ristoranti frequentati da centinaia di persone. Quella notte cambia per sempre la Francia trovandosi di fronte a una violenza che avrebbe segnato profondamente la sua coscienza nazionale e lasciato una ferita ancora aperta nel cuore della capitale francese.
Lo Stade de France e la gestione dell’emergenza
Mentre Parigi precipitava nel caos, allo Stade de France si stava disputando l’amichevole Francia-Germania, con in tribuna diverse autorità politiche, tra cui l’allora presidente François Hollande. Poco dopo l’inizio della partita, due kamikaze tentarono di entrare nello stadio, ma furono respinti dai controlli di sicurezza. I boati delle esplosioni furono chiaramente udibili all’interno dell’arena. Per motivi di sicurezza pubblica la partita non fu interrotta. Solo al termine dell’incontro, i calciatori e gli spettatori compresero l’entità di quanto accaduto nella capitale. Le immagini dei tifosi che, impauriti, cercavano rifugio sul prato dello stadio fecero il giro del mondo. E diventano un simbolo della paura e della solidarietà di quella notte.
Il ricordo di Deschamps e Mbappé
Alla vigilia del match contro l’Ucraina, il capitano della nazionale francese Kylian Mbappé ha ricordato la tragedia: “È stato un momento terribile per tutto il Paese. Giocare dieci anni dopo è un modo per rendere omaggio alle vittime e alle loro famiglie”. Mbappé, che all’epoca aveva solo 16 anni, ha raccontato di aver seguito quella partita da casa. Ha vissuto tra paura e angoscia per la sorte dei suoi cari a Bondy, la città dove è cresciuto. Deschamps ha poi ricordato che, pur trattandosi di una partita di calcio, la sfida di Saint-Denis la sfida con l’Ucraina “ha un significato che va oltre lo sport”. ma un momento di unità e riflessione, in cui il calcio si farà portavoce di un messaggio di resilienza, rispetto e memoria collettiva.
