L’Italia di Gennaro Gattuso porta a casa tre punti fondamentali, ma la prestazione di Chisinau lascia più dubbi che certezze. Il 2-0 contro la Moldova, maturato soltanto negli ultimi minuti, permette agli azzurri di rinviare la qualificazione aritmetica della Norvegia al Mondiale, ma non cancella l’impressione di una nazionale ancora distante dagli standard mostrati nelle prime uscite della gestione Gattuso.
Azzurro sbiadito a Chisinau
Con una formazione ricca di seconde linee, gli azzurri faticano a trovare ritmo e verticalità. La Moldova, pur priva di reali ambizioni, si limita a chiudere gli spazi, costringendo l’Italia a una lunga e poco produttiva gestione del possesso. Solo all’88’ arriva la svolta: Mancini, al suo secondo centro consecutivo dopo il gol a Israele, sblocca l’incontro sfruttando una mischia in area. Nel recupero è Pio Esposito a firmare il raddoppio, certificando la vittoria. Nonostante il risultato, la partita rappresenta un evidente passo indietro rispetto ai precedenti impegni. In vista dei playoff di marzo — crocevia decisivo per evitare la terza esclusione mondiale consecutiva dopo 2018 e 2022 — serviranno prestazioni ben diverse.
Gattuso e i fischi di Chisinau: “Una vergogna, non lo accetto”
La serata complicata non si conclude al triplice fischio. A irritare profondamente il commissario tecnico è stata la reazione di una parte dei tifosi italiani presenti a Chisinau. Durante la gara, infatti, dagli spalti si sono levati cori di disapprovazione e perfino l’invito «andate a lavorare», che ha colpito personalmente Gattuso. Il CT non ha nascosto il proprio disappunto: «È una vergogna. Ho sentito chiaramente quello che hanno urlato. Non posso accettarlo, ma noi andiamo avanti». Parole dure, pronunciate con l’emotività che da sempre caratterizza il commissario tecnico che ha difeso la sua squadra, ma inizia evidentemente anche a sentire il clima di pressione crescente attorno alla nazionale, chiamata ora a ritrovare identità e sicurezza nel gioco, oltre che risultati.
Il monito del CT: storia delle qualificazioni
Nel post-partita il commissario tecnico ha affrontato anche il tema della formula di qualificazione, ricordando come l’Europa, negli anni, abbia modificato più volte la distribuzione dei posti Mondiali. Gattuso ha sottolineato che nel 1994 si qualificavano anche le seconde classificate, ed è vero, ma ha dimenticato un dettaglio. Durante la sua carriera in nazionale, (2000-2010) l’Italia ha sempre centrato il primo posto nel girone di qualificazione ai mondiali. Altrimenti avrebbe giocato gli spareggi, come accaduto nel 1998 alla nazionale di Cesare Maldini che ha passato il turno contro la Russia (0-0 a Mosca 1-0 a Napoli) e come quella di Ventura (2017, 0-1 a Stoccolma, 0-0 a Milano con la Svezia) e di Mancini (0-1 a Palermo contro la Macedonia del Nord).
