Una massa d’aria gelida potrebbe trasformare il prossimo Inter-Milan in un derby sotto la neve, uno scenario raro ma non inedito per la stracittadina. L’ultima volta che il Meazza si presentò completamente imbiancato risale al 24 febbraio 2013, una serata rimasta impressa nella memoria dei tifosi di entrambe le squadre. Quel confronto si chiuse sul risultato di 1-1, con le reti di El Shaarawy per il Milan e di Ezequiel Schelotto per l’Inter.
Il gol di Schelotto e il significato di un tatuaggio speciale
Per Ezequiel Schelotto, quel pareggio nel derby del 2013 non fu soltanto una marcatura decisiva, ma il momento più alto della sua carriera italiana quando ’ala argentina, regala nel finale all’Inter il gol dell’1-1. Una rete che divenne subito iconica. Il peso emotivo di quella serata spinse Schelotto a imprimersi sulla pelle la data della partita, un tatuaggio che ancora oggi sfoggia con orgoglio. Come spiegato dallo stesso calciatore in diverse interviste, si trattò di una promessa fatta al compagno e connazionale Ricky Alvarez: qualora avesse segnato al debutto in un incontro così sentito, avrebbe trasformato quel ricordo in un segno indelebile per incidersi addosso un istante irripetibile, inciso nella sua pelle e nella memoria dei tifosi dell’Inter.
La fine dell’avventura nerazzurra del “Galgo”
Dopo l’entusiasmo, tuttavia, la storia tra Schelotto e l’Inter prese una piega inattesa. Il suo spazio in rosa si ridusse rapidamente. Con l’arrivo di Walter Mazzarri sulla panchina nerazzurra, l’esterno argentino si ritrova ben presto fuori dal progetto tecnico: non venne nemmeno convocato per il ritiro estivo. Un finale amaro: Schelotto ha più volte raccontato di essersi sentito “trattato male”, spiegando come l’esonero di Andrea Stramaccioni, l’allenatore che lo aveva fortemente voluto, sia coinciso con la volontà della società di allontanare anche alcuni dei suoi giocatori di fiducia. Da lì iniziò un percorso frammentato tra Sassuolo, Parma, Chievo, e successivamente esperienze all’estero con Brighton e Sporting Lisbona.
Una chiusura di carriera ai margini ai margini del calcio
Problemi fisici e mancanza di continuità gli impedirono di ritrovare la brillantezza mostrata nei suoi anni migliori. Negli ultimi tempi, Schelotto ha sorpreso tornando in Italia con il Barletta, in serie D e mettendosi anche alla prova come giornalista sportivo, commentando nel ruolo di seconda voce le partite di Copa America su Sportitalia. Il richiamo del campo di calcio è ancora forte e dunque passa in terza divisione svizzera, al Paradiso di Giuseppe Sannino. L’ultimo avvistamento al Dubai City, seconda divisione del calcio arabo, Un viaggio lungo, complesso, pieno di cambi di rotta, ma accompagnato da un ricordo che continua a brillare: quel famoso gol nel derby, l’istante che ha definito il suo nome nella storia dell’Inter.
