Milan – Lazio, scintille al Var

Milan - Lazio

Milan - Lazio Immagine | Ansa

Pasquale Luigi Pellicone

Novembre 30, 2025

Il posticipo di San Siro si è concluso con una coda di discussioni che rischiano di tenere banco per giorni. Nel recupero di Milan–Lazio, con i rossoneri avanti di misura, un’azione nell’area milanista ha riacceso il dibattito sull’uso della tecnologia arbitrale.

Milan – Lazio: scintille al Var

Un cross dalla sinistra ha innescato un tiro ravvicinato di Romagnoli che, deviato sul gomito del difensore rossonero Pavlovic, impegnato in un contrasto con Marusic, ha portato i giocatori biancocelesti a chiedere a gran voce il calcio di rigore. L’arbitro ha inizialmente indicato il calcio d’angolo, ma dopo le proteste e la successiva chiamata del VAR si è diretto al monitor per una revisione. Prima di arrivarci ha incrociato Allegri che ha manifestato il proprio dissenso e ha rimediato un’espulsione immediata. Dopo un’analisi accurata delle immagini, il direttore di gara ha valutato che il tocco di mano ci fosse, ma ha ravvisato in precedenza una trattenuta del laziale, sufficiente per invertire la decisione e assegnare un calcio di punizione al Milan.

Il precedente del caso Vlahovic

L’episodio di San Siro arriva a una sola settimana di distanza da un’altra decisione controversa, accaduta in Fiorentina–Juventus. In quell’occasione, un rigore inizialmente assegnato ai bianconeri per un intervento su Vlahovic era stato revocato dopo una revisione al monitor, senza però che le immagini offrissero una chiara motivazione per ribaltare la prima chiamata. Questo susseguirsi di situazioni borderline alimenta il malcontento di tifosi, allenatori e addetti ai lavori, che lamentano una mancanza di coerenza nell’applicazione del protocollo VAR. L’impressione condivisa è che le interpretazioni cambino in base ai momenti, agli arbitri e alle pressioni della gara, creando un clima in cui regole e procedure appaiono opache e poco prevedibili.

Verso una soluzione: chiarezza e protocolli più netti

La scelta finale non ha dissipato i dubbi. Anzi, ha alimentato la sensazione che l’episodio sia stato interpretato con poca uniformità, soprattutto considerando la distanza minima tra il tiro e il contatto. Ancora una volta, il VAR diventa protagonista e spacca l’opinione pubblica, generando l’ennesimo caso destinato a far discutere. Il punto centrale non riguarda più il singolo episodio, ma l’intero sistema. Per ridurre le polemiche, diventate ormai ricorrenti, servono interventi mirati: linee guida più dettagliate, un metodo di comunicazione trasparente e una formazione uniforme degli arbitri sul protocollo tecnologico. Una possibile svolta potrebbe arrivare da una maggiore apertura: spiegazioni ufficiali dopo le gare o la pubblicazione delle conversazioni tra VAR e arbitro.

 

Change privacy settings
×