Alessandro Del Piero e la Juventus. Tutto inizia quel 4 dicembre 1994, con un pallonetto impossibile, un’esplosione di gioia e la nascita di un amore capace di attraversare quasi vent’anni di storia bianconera.
Del Piero, il talento che avrebbe cambiato la Juventus
Il 4 dicembre 1994 rimane una data scolpita nella memoria del calcio italiano: il momento in cui un ventenne veneto, arrivato dal Padova solo un anno prima, mostra al mondo di essere destinato a diventare il nuovo faro della Juventus. In un pomeriggio gelido, con una squadra falcidiata dagli infortuni e priva di Roberto Baggio, il giovane Alessandro Del Piero si ritrova addosso la maglia più pesante: la numero 10. Contro una Fiorentina lanciata e trascinata da Batistuta, quel ragazzo dai capelli lunghi non è ancora un campione consacrato, ma ne possiede già la grazia tecnica, il coraggio e la qualità nelle scelte. Quel giorno non segna soltanto un gol: si presenta come un fuoriclasse destinato a lasciare un’impronta eterna nella storia del club bianconero.
Un capolavoro che ribalta una gara e un’intera stagione
Sotto di due reti all’intervallo (Baiano e Carbone), la Juventus sembra avviata verso una sconfitta pesante. La reazione nella ripresa, guidata da un Vialli scatenato, riporta il risultato in equilibrio. Ma è all’88’ che il destino cambia. Su un lancio disperato di Orlando, Del Piero inventa un gesto tecnico che diventa leggenda: un esterno destro in acrobazia, morbido e velenoso, che scavalca Toldo e si insacca per il definitivo 3-2. Quel gol non vale soltanto una rimonta epica: diventa la scintilla che spinge la squadra di Marcello Lippi verso una crescita definitiva. Da quel momento la Juventus comincia a credere davvero allo scudetto, che arriverà puntuale nel giugno 1995, interrompendo un digiuno lungo dieci anni.
L’inizio di una storia d’amore
Per Del Piero, quella giocata contro la Fiorentina diventa la prima pennellata dell’arte di “Pinturicchio”, è il primo passo in una stagione che chiuderà con 11 reti ufficiali, il primo campionato vinto in carriera e la consapevolezza di essere ormai un punto fermo della squadra. Da lì in avanti, Del Piero vestirà la maglia bianconera fino al 2012, diventandone icona assoluta. La sua eredità è scolpita nei numeri: 705 presenze, 290 gol (recordman nella storia del club), 4 scudetti ufficiali 1 Champions League (1996), 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe Italiane e la vittoria del campionato di Serie B nel 2007, in cui Del Piero fu anche capocannoniere. Ma più dei trofei, è il legame affettivo a definirne l’epopea.
