L’Italia intravede già lo scenario del Mondiale 2026, ma prima di pensare al torneo dovrà superare un ostacolo fondamentale: i playoff. La nazionale guidata da Rino Gattuso, infatti, dovrà vincere la semifinale degli spareggi contro l’Irlanda del Nord e poi superare la finale contro la vincente tra Galles e Bosnia. Una volta staccato il biglietto, gli Azzurri finirebbero in quarta fascia e sarebbero inseriti nel Gruppo B, insieme a tre nazionali molto diverse tra loro: Canada, Qatar e Svizzera. Per l’Italia si tratterebbe di un girone tutt’altro che semplice, con una squadra ospitante in crescita, una potenza europea solida e una formazione asiatica reduce da un ciclo in evoluzione.
Canada: entusiasmo e un progetto tecnico in piena espansione
Il Canada vivrà un momento storico: il 2026 sarà il primo Mondiale disputato nel proprio Paese e la nazionale di Jesse Marsch arriverà alla competizione con l’energia tipica dei padroni di casa. Dopo le partecipazioni del 1986 e del 2022, questa sarà soltanto la terza presenza dei nordamericani nella fase finale. Nelle prime due avventure i canadesi non sono mai andati oltre il girone, ma il progetto tecnico attuale ha ambizioni più elevate. Marsch, arrivato nel 2024, ha portato un’identità tattica moderna basata su pressing, verticalità e intensità. L’uomo simbolo del gruppo è Jonathan David, oggi tra gli attaccanti più completi del panorama internazionale. Nello schema del ct, il numero 10 agisce alle spalle della punta, libero di creare superiorità e di fungere da rifinitore. La combinazione tra spinta del pubblico, qualità individuali e una guida tecnica esperta rende il Canada una rivale ricca di insidie.
Svizzera: un avversario indigesto alla Nazionale
La Svizzera si è confermata una delle nazionali più regolari degli ultimi vent’anni, centrando la sesta qualificazione consecutiva al Mondiale. Il percorso nel girone europeo è stato impeccabile: primo posto, imbattibilità e una solidità difensiva ormai marchio di fabbrica. La squadra di Murat Yakin, in carica dal 2021, è reduce da ottimi risultati: ottavi di finale in Qatar e quarti all’Europeo 2024, torneo in cui, fra l’altro, ha eliminato proprio gli azzurri (2-0 secco negli ottavi di finale) campioni in carica. Il leader tecnico è Breel Embolo, riferimento offensivo esperto e determinante sia in profondità sia negli attacchi diretti. Attorno a lui una struttura affidabile, con giocatori abituati ai più alti livelli: Xhaka, Akanji, Freuler, Ndoye e Ricardo Rodriguez. Storicamente la Svizzera è un avversario complicato per l’Italia, e anche nel 2026 rappresenta probabilmente il rivale più temibile del girone.
Qatar: un nuovo ciclo con Lopetegui
Dopo aver ospitato il Mondiale 2022, il Qatar è pronto a tornare in scena anche nel 2026. La qualificazione è arrivata grazie al primo posto nel girone asiatico, frutto di una crescita tattica significativa. Alla guida della nazionale c’è Julen Lopetegui, approdato in panchina nel 2025 per aprire un nuovo ciclo dopo l’esperienza europea e il successo in Europa League con il Siviglia. Il trascinatore è Almoez Ali, capitano e miglior marcatore della storia qatariota, un attaccante capace di incidere con continuità nei momenti chiave. Il Qatar resta una squadra imprevedibile: meno strutturata delle rivali, ma insidiosa quando può impostare partite di ritmo basso e ripartenze.
