Udine spartiacque: Napoli in affanno fisico e mentale

Napoli Serie A

Napoli Serie A Immagine | Instagram

Pasquale Luigi Pellicone

Dicembre 14, 2025

La sconfitta del Napoli a Udine non è soltanto un risultato negativo in classifica, ma il sintomo evidente di una squadra che appare scarica sul piano atletico e povera di lucidità. Al Bluenergy Stadium gli azzurri hanno dato l’impressione di non avere più carburante, soprattutto nella ripresa, quando l’Udinese ha preso campo e fiducia fino a trovare il gol decisivo con Ekkelenkamp.

Udine spartiacque: Napoli in affanno fisico e mentale

Un successo friulano maturato dopo altre due reti annullate e una traversa, segnali chiari di una pressione costante e difficilmente arginabile. Il Napoli ha prodotto pochissimo in fase offensiva: una sola occasione degna di nota nei primi minuti, poi il vuoto. Nel secondo tempo la squadra di Conte è sembrata incapace di risalire il campo, subendo ritmo e intensità degli avversari. La quarta sconfitta in campionato, tutte lontano dal Maradona, arriva a metà dicembre e pesa come un macigno, perché fotografa una squadra che fatica a reggere i 90 minuti. Più che gli episodi arbitrali, è stata la condizione fisica insufficiente a determinare l’esito del match. In Serie A, dove il ritmo è sempre più elevato, la condizione atletica fa la differenza quanto la qualità tecnica.

Stanchezza, modulo, centrocampo e gestione delle energie

Alla base del momento difficile del Napoli c’è un insieme di fattori. Il centrocampo a due sembra non garantire più equilibrio né copertura. Alcuni interpreti, come Elmas, faticano a rendere in questo sistema, mentre Lobotka è chiamato a un lavoro usurante che ne limita l’efficacia nel lungo periodo. Anche McTominay, apparso brillante a tratti, ha mostrato segnali di affaticamento. Il problema principale resta la gestione delle energie. Il Napoli arriva da un ciclo molto dispendioso di partite ad alta intensità, con vittorie prestigiose contro Atalanta, Roma e Juventus che hanno richiesto uno sforzo enorme. Il conto, però, è arrivato puntuale. Le successive sconfitte contro Benfica e Udinese hanno messo in evidenza una squadra che non riesce a recuperare rapidamente.

Gennaio decisivo: calendario fitto e margini di errore ridotti

Il mese di gennaio si annuncia complicato per il Napoli. Prima la Supercoppa in Arabia Saudita, appuntamento importante per il club anche a livello commerciale, poi il ritorno al campionato con l’obbligo di non perdere ulteriore terreno. In classifica gli azzurri restano nelle zone alte, ma il numero di sconfitte è già significativo: quattro ko in quindici giornate sono un campanello d’allarme per una squadra che punta allo scudetto. Conte dovrà lavorare soprattutto sul recupero fisico e sulla rotazione degli uomini, perché il margine di errore si sta assottigliando. Nessuna delle rivali corre a ritmo forsennato, il Napoli ha ancora tempo per rimettersi in carreggiata, ma gennaio sarà un banco di prova cruciale.

 

Change privacy settings
×