La possibilità di una cessione della Juventus è tornata improvvisamente al centro dell’attenzione mediatica internazionale dopo l’emersione di una proposta formale avanzata da Tether, società leader nel settore delle criptovalute. Secondo quanto riportato da autorevoli testate economiche e sportive, il gruppo guidato dal CEO Paolo Ardoino avrebbe presentato un’offerta superiore al miliardo di euro per rilevare il pacchetto di controllo detenuto da Exor, holding riconducibile alla famiglia Agnelli.
L’interesse di Tether scuote il mondo Juventus
L’operazione prevedeva non solo l’acquisto della partecipazione di maggioranza, ma anche un impegno finanziario aggiuntivo destinato al rafforzamento del club, sia sul piano sportivo che su quello industriale. La valutazione proposta risultava sensibilmente più alta rispetto alla capitalizzazione di Borsa del titolo Juventus, segnale di una strategia orientata a valorizzare il brand bianconero su scala globale. Fonti giornalistiche internazionali hanno sottolineato come l’interesse di Tether rientri in una tendenza sempre più diffusa che vede fondi e gruppi tecnologici guardare al calcio come piattaforma di visibilità mondiale. Nel caso della Juventus, il fascino esercitato dal blasone storico del club, unito alla sua diffusione planetaria, avrebbe rappresentato un asset centrale nell’elaborazione dell’offerta.
La posizione di Elkann: chiusura alla vendita
Il contesto economico e sportivo del club torinese, caratterizzato da bilanci sotto pressione e da un percorso di ricostruzione tecnica ancora in corso, ha contribuito ad alimentare le indiscrezioni su una possibile apertura alla cessione. Tuttavia, la reazione della proprietà non ha lasciato spazio a interpretazioni. La risposta di Exor e della famiglia Agnelli è arrivata in tempi rapidi e con toni netti. John Elkann, presidente di Exor, ha chiarito attraverso dichiarazioni riprese dai principali media che non esiste alcuna intenzione di cedere la Juventus. La società, è stato ribadito, rappresenta un patrimonio sportivo, culturale e identitario che va oltre una mera valutazione economica. Il consiglio di amministrazione della holding ha quindi respinto integralmente la proposta, ribadendo la volontà di proseguire nel percorso di rilancio avviato negli ultimi anni.
Scenari futuri: rilancio sportivo e sostenibilità economica
Elkann ha sottolineato come l’impegno della proprietà resti saldo, nonostante le difficoltà affrontate dal club sia in ambito sportivo che finanziario. Il messaggio ha avuto anche un impatto immediato sui mercati: le azioni della Juventus hanno registrato un movimento positivo, interpretato dagli investitori come un segnale di stabilità e continuità gestionale. Per la proprietà, mantenere il controllo significa poter pianificare il futuro senza pressioni esterne e con una visione di lungo periodo. Con l’ipotesi di vendita archiviata, il futuro della Juventus passa ora dalla capacità di trasformare la stabilità proprietaria in risultati concreti. La priorità resta il ritorno a una competitività costante ai vertici del calcio italiano ed europeo, accompagnata da una gestione economica più equilibrata.
