Nkunku cercasi disperatamente: come l’attacco del Milan

Nkunku

Nell'immagine, Rafael Leao. - @ANSA

Pasquale Luigi Pellicone

Dicembre 19, 2025

Il Napoli sorride, il Milan esce ridimensionato. La semifinale di Supercoppa Italiana disputata a Riad lascia in eredità molto più di un semplice risultato: consegna una fotografia chiara dei limiti strutturali del Milan e, allo stesso tempo, rilancia interrogativi pesanti sulle scelte tecniche e di mercato operate negli ultimi mesi. In primis, quella di Nkunku, anche alla luce della prestazione di Hojlund.

Supercoppa Italiana: il ko di Riad svela le fragilità del Milan

Il Milan saluta la Supercoppa Italiana con una sconfitta che va oltre il punteggio finale. Contro un Napoli più lucido, intenso e organizzato, la squadra di Massimiliano Allegri ha mostrato difficoltà evidenti nella gestione della gara e nella capacità di incidere negli ultimi trenta metri. L’emergenza di uomini ha pesato, ma non può diventare un alibi totale. I rossoneri hanno faticato a reggere il ritmo, soffrendo sia in fase di non possesso sia nella costruzione offensiva. In un match secco, da dentro o fuori, il Milan non è mai sembrato davvero in grado di cambiare l’inerzia del match. La sensazione è che il divario non sia stato solo episodico, ma figlio di problematiche più profonde che accompagnano la stagione rossonera sin dalle prime giornate.

Numeri e attacco: un’emergenza strutturale

Analizzando i numeri del reparto offensivo, emerge un quadro preoccupante. Rafael Leão, pur essendo l’attaccante più impiegato, ha accumulato una percentuale di minuti sorprendentemente bassa rispetto al totale disponibile. Un dato che certifica le continue rotazioni forzate e la mancanza di continuità offensiva. Nella semifinale di Riad, Allegri si è ritrovato senza vere alternative in panchina: nessun cambio offensivo in grado di alzare il livello o modificare il copione tattico. Pulisic e Nkunku hanno lavorato molto lontano dalla porta, il Milan ha prodotto poco, calciando raramente in modo pericoloso e mostrando un evidente deficit di presenza in area. Un’esigenza rimasta in gran parte irrisolta e che oggi presenta il conto nei momenti decisivi della stagione.

Hojlund vs Nkunku: una scelta di mercato da riconsiderare

Il confronto più impietoso arriva dal campo: Rasmus Hojlund da una parte, Christopher Nkunku dall’altra. Arrivato con grandi aspettative e un investimento importante, l’attaccante francese appare ancora lontano dall’essere centrale nel progetto tecnico. Le qualità non sono in discussione, ma l’impatto reale sul rendimento del Milan resta minimo. La scelta d i mercato che ha portato il club rossonero a puntare su Nkunku, rinunciando di fatto a un profilo come Hojlund, oggi appare quantomeno rivedibile. Non solo per il peso economico dell’operazione, ma per la differenza di rendimento e di adattabilità al contesto tattico della squadra. Una sliding doors simbolica: una sconfitta   che obbliga a riflettere, in profondità, su identità, strategia e futuro.

 

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