Agosto 2017, Carrer d’Aristides Maillol, 12, 08028 Barcellona, Spagna: sala media gremita in ogni ordine di posto, per l’occasione il presidente Bartomeu ha indotto un piccolo spazio lunch per l’apparato mass-mediatico accorso dopo l’annuncio nelle prime ore del mattino. Dopo esser salito sul podio e aver bevuto un sorso d’acqua veloce incomincia il suo discorso: “Buenas tardes, esta noche ufficializzeremo la nueva adquisición del Fútbol Club Barcelona: antes de pasar a cosas formales, ufficializziamo también pagan la cláusula de liberación para el rendimiento deportivo Neymar del Paris Saint Germain. Después de todas estas advertencias, le damos la bienvenida a:”
Philippe Coutinho
Il 25enne brasiliano potrebbe essere il primo sulla lista dell’allenatore Valverde, sia per la duttilità tecnico-tattica, sia per la maturità raggiunta a livello mondiale: Coutinho non è più il gracile bambino scappato via da Appiano per raggiungere le braccia forti e premurose di Capitan Gerrard a Liverpool; in 181 presenze ha totalizzato 42 gol e 37 assist, risultando uno dei giocatori più determinanti della Premier League negli ultimi anni. Ha sopperito alle mancanze fisiche con un irrobustimento (ancora in corso) che gli permette di proteggersi negli strattonamenti quando viene attaccato nella protezione del pallone: riesce ad essere un accordo continuo tra centrocampo e attacco, riducendo lo spazio della verticalizzazione e diventando perfetto per il 4-3-3, con la sua tecnica che gli permetterebbe di fare anche il trequartista spostandosi al centro, permettendo a Suarez e Messi di liberarsi negli spazi. I 120 milioni richiesti dal Liverpool potrebbero non essere l’unico limite per il suo arrivo al Barcellona, con Coutinho che potrebbe subire le pressioni da “successore” al Camp Nou: non gli è mai stato richiesto di vincere, in qualsiasi squadra in cui sia andato, effetto che potrebbe rendere tutto oppressivo nel momento in cui il cielo è l’unico limite per il Barcellona.
Paulo Dybala
Potenzialmente il più forte, ma il meno adatto a giocare a sinistra: il 23enne argentino sarebbe il preferito del pubblico che vede in Dybala l’erede della Pulce: estro, fantasia, sinistro da urlo e voglia di affermarsi a livello internazionale dopo la Champions League persa contro il Real Madrid per 4-1; ha sempre espresso il desiderio di giocare nel Barcellona con Messi, e per quanto le sue parole ultimamente riferiscono di un rapporto idilliaco con la Juventus, la possibilità di confrontarsi con la squadra più forte del mondo lo tenta. A livello tattico sarebbe complicato farlo convivere con Messi, ma il Barcellona inventa ruoli calzanti alla perfezione per tutti, quindi non sarebbe proibitivo vedere anche lui e la Pulce scambiarsi di posizione e produrre un gioco molto più centrale con Suarez. Per adesso l’unico limite è la dirigenza della Juve che lo conferma con attestati di stima che presumono un atteggiamento inibitorio alla trattativa, anche con cifre stellari; il mercato è ancora lungo e il caso Pogba insegna.
Antoine Griezmann
Il colpo proveniente dall’Atletico Madrid sarebbe qualcosa di tatticamente insensato, premetterebbe uno spostamento di Messi dietro le punte, ma soprattutto un cambio di modulo che al Barcellona non contemplano dagli anni di Ronaldinho: tutte queste premesse vengono completamente spazzate via nel momento in cui si pensa al trio offensivo che ne verrebbe fuori; forse sarebbe l’unico che a livello mediatico non ammazzerebbe il Barcellona per aver lasciato scappare Neymar al Paris Saint Germain. Il francese, potrebbe diventare la faccia giovane dell’attacco blaugrana, riuscendo da subito ad inserirsi negli schemi di Valverde, conoscendo ormai a memoria le difese spagnole. Il limite principale di questa operazione è il blocco del mercato in entrata per l’Atletico Madrid, che non saprebbe come sostituire il partente centrale offensivo: a risolvere questo problema, sicuramente non potrebbe essere Vietto, che ha dimostrato di subire la pressione della maglia bianco-rossa.
Kylian Mbappé
Un colpo in prospettiva che potrebbe avere lo stesso effetto mediatico di quello della perdita di Neymar da parte del Barcellona: Mbappè è il Golden boy del calcio mondiale a soli 18 ed ogni società con un quantitativo economico sufficiente a comprarlo, farebbe l’affare della vita; poche volte si è visto un mix tale di potenza-tecnica-personalità, il Monaco se lo potrà coccolare ancora per poco fino a quando la Spagna lo rapirà. Il francese, che ha giocato sia come ala sinistra che punta centrale, potrebbe dare un surplus fisico al Barcellona, qualità che risiedono soprattutto nell’accellerazione palla al piede, senza mai dimenticare che il movimento dietro la linea difensiva darebbe la possibilità di verticalizzare molto la manovra blaugrana. I problemi, come con Dybala, risiedono nella trattativa con il Monaco: si dice che il giocatore sia stato promesso ai rivali del Real Madrid, per una cifra vicina ai 160 milioni; la disponibilità economica del Barca sarebbe maggiore, ma considerando i punti interrogativi dati dall’età e dalla relativa unica stagione tra i professionisti, quante persone rischierebbero 180 milioni di euro per un incognita che profuma di “next big thing”?