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La piccola-grande alba del calcio italiano fa ben sperare: a Euro U21 per vincere

“La Serie A? Un campionato per vecchi”. Una sentenza spesso e volentieri espressa dai dati statistici nel corso degli ultimi anni. E anche nello scorso agosto, al via del campionato, si era partiti con la stessa sentenza, non per forza portatrice di cataclismi, anzi.
Certo, il momento del calcio italiano non è eccezionale da una manciata di anni, con i settori giovanili che spesso e volentieri venivano additati come uno dei problemi di maggior importanza, nell’ambito dell’analisi riguardante il malfunzionamento del sistema del pallone tricolore.
Poi, d’un tratto, è arrivata una nuova aria, una nuova luce, portatrice di speranza e felicità….
Pochi mesi con segnali positivi non devono portare all’esagerazione e ad un’iperbolica esaltazione, ma dopo anni di critiche e di pessimismo (spesso parecchio giustificato) crediamo sia anche giusto riservare elogi e complimenti a chi lo ha meritato sul campo, crescendo e migliorando più di quanto i più si sarebbero aspettati.

LA NUOVA ALBA – Sono bastate, per portare una nuova atmosfera, le parate di Gigio Donnarumma, ragazzo che continua a stupire dopo i primi mesi in cui era stato (a modesto avviso del sottoscritto) eccessivamente esaltato. Ora, però, vanno riconosciuti i meriti di un ragazzo con doti importanti, che ha ancora alcune imperfezioni ma ha il fisique du role per diventare un portiere eccezionale.
Sono bastate le chiusure difensive di un sempre più sicuro Romagnoli e la consacrazione di Daniele Rugani, ragazzo che è sembrato dire ad Allegri più di un semplice:“Mister, se c’è bisogno io ci sono”.
Gol e sicurezza in difesa, con prova ampiamente sufficiente anche in quel di San Siro nel test match con la Germania.
Sono bastate le prove dei gioielli dell’Atalanta: Mattia Caldara, Andrea Conti, Roberto Gagliardini (venduto all’Inter per una cifra incredibile con un ragazzo con solo 14 gettoni in A all’attivo), Alberto Grassi ed Andrea Petagna.

SORRIDE DI BIAGIO – Insomma, qui non siamo di fronte, probabilmente, alla classica “rondine che non fa primavera). Finalmente l’Italia pare aver ritrovato anche una squadra in grado di partire da favorita al prossimo Europeo Under 21, visto anche il fatto che Spagna e Germania paiono essere, non solo sulla carta, leggermente inferiori al biennio scorso.
Sarà da verificare la capacità di questi ragazzi in fatto di continuità, ma le garanzie di affidabilità in questo senso paiono essere discrete.
Se a quanto scritto prima sommiamo il fatto che, ad inventare, in avanti potrebbero esserci Bernardeschi e Berardi….possiamo dire che davvero a Di Biagio non manca nulla per provare a non vincere.
Per la prima volta si avrà un Europeo con una formula particolare, con solo la prima squadra dei tre gironi (e la miglior seconda) a passare in semifinale. Ma con queste premesse nemmeno la Germania di Sanè e Meyer deve fare troppa paura
La Polonia chiama, questa volta Di Biagio dovrà superare il comunque buon risultato del 2015.
Avanti, azzurri.

Filippo Maggi

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