Carlo Ancelotti, dopo un’accoglienza da re in Brasile, si è immediatamente calato nel suo nuovo ruolo da selezionatore. L’ex allenatore del Real Madrid ha stilato la lista di convocati della Seleção in vista dei prossimi impegni, in Ecuador e poi in casa con il Paraguay. Tappe fondamentali per la qualificazione ai prossimi mondiali.
Le grandi novità legate alle prime convocazioni sono rappresentate da Casemiro e Antony, che torneranno a giocare a livello internazionale. In lista anche Danilo e Alex Sandro, scelta dettata dall’idea di affidarsi a calciatori esperti per affrontare le prossime partite. Rimangono fuori dalla Rodrygo e Neymar, uno per infortunio, l’altro per scelta. Assenza rumorosa, ma il CT ha spiegato il motivo: “Ho cercato di selezionare giocatori in forma e lui è tornato da poco da un infortunio. È comunque un giocatore molto importante. Contiamo su di lui come su molti altri giocatori infortunati in questo momento. So che Neymar è tornato in Brasile per prepararsi al meglio per il Mondiale. Gli ho parlato del perché della mia scelta ed è d’accordo con noi”.
Ancelotti ha il ragionevole obiettivo di lottare per vincere il Mondiale, ma l’obbligo di restituire senso di appartenenza, dignità e orgoglio a una nazionale che da anni non rappresenta la figura di sé stessa. Il Brasile è sempre stato considerato la Nazionale con la maiuscola, proprio a sottolinearne la grandezza e la deterrenza insita nella Seleção Elementi sbiaditi e annacquati dal tempo che passa senza vincere e soprattutto da una crisi di risultati che hanno sbattuto i verdeoro al quarto posto della classifica del girone sudamericano dietro Argentina, Ecuador e Uruguay. La qualificazione alla kermesse del 2026 non è in discussione (accedono alla fase finale le prime sei e la settima è ammessa allo spareggio), ma lo è la reputazione.
In tal senso, c’è enorme curiosità, legata alla scelta del modulo. Ancelotti ha già chiarito in conferenza stampa le linee di principio che caratterizzeranno le sue decisioni. Non ha, come sempre, una idea a priori: se la farà osservando i calciatori e scegliendo il sistema di gioco più adatto alle caratteristiche della rosa. Certamente sarà un Brasile con più talento e maggior equilibrio possibile in campo. “Non so quale sistema permetta con certezza di vincere le partite. So però che è necessario far sentire i calciatori a loro agio in campo. Non esiste una lettura unica e assoluta del calcio. Non so se il Brasile giocherà come il Real Madrid, anzi una cosa la so, meglio che non ne ricalchi le prestazioni di questa stagione”.
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