Antonio Conte va o forse resta. Tre ore di incontro definito “interlocutorio” con il presidente Aurelio De Laurentiis a Roma aprono la strada a scenari inaspettati, lasciando aperte entrambe le porte. Un successone, rispetto alle premesse, considerato che il tecnico leccese sembrava già con le valigie pronte. L’affetto di Napoli e di chi gli sta intorno, però, sta facendo vacillare certezze che sembravano inscalfibili.
Decisivi, gli affetti. Secondo le prime indiscrezioni trapelate dalla casa romana di Aurelio De Laurentiis, la presenza della moglie non è casuale. Sul pullman scoperto, la signora Elisabetta aveva promesso che avrebbe fatto il possibile per convincere suo marito a restare. Ed evidentemente ha trovato il modo perlomeno di farlo riflettere, con la complicità della figlia Vittoria. Alla famiglia si è unito anche l’entourage. Oriali e Stellini, i due fedelissimi di Conte, si sono ambientati benissimo in riva al Golfo. Fra l’altro, il suo “sergente”, una carriera da interista di ferro, non lo seguirebbe in un eventuale trasferimento alla Juventus. Difficile, dunque, imporre un trasloco senza pensarci bene. Da queste premesse sono scaturite le famose 48 ore di tempo per decidere.
Al netto degli affetti, si parla comunque di lavoro. E in questo senso Conte, preferendo la Juventus al Napoli, compierebbe una scelta sfidante. In queste condizioni spesso si esalta, ma è innegabile che sia anche stanco di soffrire. Ha anche ammesso quanto gli piacerebbe, per una volta almeno, iniziare una stagione da favorito per lo scudetto. Il Napoli, con adeguati rinforzi, potrebbe garantirgli questa possibilità. De Laurentiis ha un carattere spigoloso e a volte dei metodi poco ortodossi, ma, e lo ha già dimostrato, mantiene le promesse. Lo ha fatto dopo il Ko di Verona alla prima di campionato, e comunque anche la proprietà ha tutto l’interesse affinché il Napoli produca successi e fatturato.
Se poi la decisione passa attraverso la possibilità di continuare a vincere, è evidente che Napoli sia una scelta più aderente alle aspettative di Antonio Conte che può contare su uno spogliatoio che lo adora e su una squadra pronta a gettarsi nel fuoco per lui. La Juventus, che resta la destinazione più probabile in caso di addio, attraversa una fase piuttosto complicata a livello dirigenziale oltre che tecnico. Non è, insomma, la stessa situazione del 2011/2012 quando sono stati sufficienti pochi innesti in uno zoccolo duro già formato dentro e fuori dal campo. Allo status quo, le prospettive di vincere allenando il Napoli sono più rosee rispetto a Torino. Anche questa è una piccola rivoluzione rispetto al passato ed evidentemente non è passata inosservata.
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