Il Genoa ferma il Napoli al Maradona ma la squadra di Antonio Conte è ancora padrona del proprio destino: il 2-2 contro il Genoa obbliga gli azzurri a due vittorie nelle ultime due partite per essere certi della vittoria del quarto titolo ma anche a gestire sensazioni ed emozioni in un ambiente poco abituato a vincere e molto a vivere di alti e bassi emotivi.
Un pareggio sorprendente, anche per come è maturato. Difficilmente il Napoli si è fatto rimontare una volta passato in vantaggio, ma con il Genoa è accaduto due volte. Evidentemente la pressione si è fatta sentire così come l’assenza di Lobotka. Il Napoli è senza due terzi della spina dorsale nel momento decisivo. Ha perso il leader difensivo Buongiorno, e il metronomo in mezzo al campo. A questo punto, però contano anche e soprattutto i nervi e la sensazione è che questa squadra trovi le soluzioni e macini calcio solo quando è obbligata a vincere. Dunque, paradossalmente, è nella situazione migliore possibile.
Il Napoli, con questo mezzo passo falso, si è giocato il bonus: il rischio, concreto, è di dover gestire il panico di voler chiudere ogni discorso il prima possibile. Molti di questi giocatori hanno già vinto lo scudetto, ma senza un testa a testa. La gestione delle emozioni dunque è completamente differente. In questa ottica, è la situazione ideale per Antonio Conte. Non è la prima volta che il tecnico leccese si gioca il titolo di Campione d’Italia o un campionato punto a punto e nelle volate difficilmente ha perso il passo. Antonio Conte sa che non serve vincere con tre punti di vantaggio ma ne è sufficiente uno. Resta la parte più difficile, che non è gestire il Napoli ma… Napoli.
Non è solo una questione tecnica ma anche ambientale. Le ultime due partite sono contro Parma e Cagliari. Difficile sciupare una occasione del genere. Non vincere, a questo punto, sarebbe una sconfitta, ma è anche complicato immaginare di non collezionare sei punti contro due squadre oggettivamente alla portata. Fondamentale, dunque, mantenere i piedi per terra, gestire i momenti, senza perdere l’equilibrio passando dall’euforia al pessimismo. La vera sfida di Antonio Conte è lavorare sodo, non solo sulla testa dei calciatori, ma anche nella capacità di isolarli. Come ha anche sottolineato in conferenza stampa, alla squadra e alla città serve una presa di coscienza collettiva. Tutto sommato, qualsiasi tifoso del Napoli avrebbe firmato per essere in questa situazione e avere la prospettiva di vincere il titolo a 180’ dal termine.
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