Calcio

Atalanta, numeri di un crollo: Gasperini deve guardarsi le spalle

A febbraio, prima del doppio confronto con il Bruges e dell’annuncio dell’addio alla panchina dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini si è lasciato sfuggire la parola scudetto spiegando che tutto si sarebbe deciso fra marzo e aprile. Non si è sbagliato: a fine mese, la Dea è fuori dalla lotta per il titolo.

Gasperini, numeri di un crollo verticale

In quarantacinque giorni, molto se non tutto si è rivoltato: l’Atalanta, già persa per strada la Coppa Italia, è uscita dalla Champions League e la sconfitta maturata al Franchi, ha scritto la parola “fine” sul sogno scudetto, aprendo, nel contempo, gli occhi sulla realtà della Dea che a questo punto farebbe meglio a guardarsi alle spalle, piuttosto che a cercare di rincorrere le battistrada. Del resto, i numeri certificano un crollo verticale. Quattro vittorie, cinque pareggi e tre sconfitte in dodici partite hanno permesso alla concorrenza di avvicinarsi ben al di là della distanza di sicurezza. L’Atalanta, complice uno straordinario rendimento sino a inizio febbraio, conserva ancora il terzo posto ma ha appena due punti di vantaggio sul quarto e solo tre sul quinto. La Roma, sesta, è a -6.

Il brusco risveglio: l’Atalanta rischia

Il risveglio è stato abbastanza brusco: restano otto partite e tutte le inseguitrici dell’Atalanta hanno un trend migliore della Dea che nelle ultime quindici partite di campionato ha un rendimento da settimo posto. In questo arco di tempo ha perso ben dodici punti di vantaggio sulla Roma, sette nei confronti del Bologna e anche la Juventus, nonostante i problemi culminati con l’esonero di Thiago Motta, ha accumulato quattro punti in più rispetto alla squadra di Gasperini che ha saggiamente riposto le ambizioni nel cassetto tornando più realista del re. In questo senso,  il destino è ancora nelle mani della Dea che deve però affrontare in sequenza Lazio e Bologna in casa, poi Milan in trasferta e la Roma al Gewiss a 180’ dal termine della stagione.

Gasperini e la benedetta primavera

Gasperini può giocarsi le sue carte puntando sulla benedetta primavera. Storicamente, l’Atalanta in questo periodo della stagione innesta le marce altissime e ha un ritmo insostenibile per la concorrenza. Sinora, però, la tigre nel motore della Dea ha più miagolato che ruggito. Non giocare le coppe, paradossalmente, ha sinora penalizzato più che avvantaggiato una squadra che ha perso la confidenza con l’intensità e probabilmente anche l’addio di Gasperini ha alterato gli equilibri. Resta poco più di un mese per ritrovare la compattezza e il “boost” necessario per centrare uno dei primi quattro posti, realisticamente il terzo o il quarto. Urge però invertire la tendenza: con questa, si rischia addirittura di non centrare l’Europa.

Pasquale Luigi Pellicone

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