Stasera al Gewiss Stadium lo scontro diretto che può cambiare la stagione. Ranieri si gioca tutto, Gasperini sogna il colpo doppio: Europa e futuro
Dentro o fuori. È questa la sintesi estrema di una sfida che può cambiare il destino di due squadre, due allenatori e — forse — anche l’assetto della prossima Serie A. Atalanta-Roma, in programma questa sera alle 20:45 al Gewiss Stadium, vale l’accesso diretto alla Champions League. Ma dietro l’etichetta di “scontro diretto” si nasconde molto di più: orgoglio, milioni di euro, prospettive future e un casting tecnico che ruota proprio attorno a questo incrocio.
La Roma, complice il pareggio tra Juventus e Lazio, ha oggi il calendario e la classifica dalla sua. Se dovesse vincere le ultime tre gare — contro Atalanta, Milan e Torino — il quarto posto sarebbe suo, aritmetico, senza necessità di calcoli complicati. Ma tra l’aritmetica e la realtà c’è di mezzo Bergamo, dove l’Atalanta è abituata a fare male.
La partita è anche il confronto tra due filosofie opposte. Da una parte Gian Piero Gasperini, architetto di una squadra che segna con una facilità disarmante: 71 gol in campionato, 18 vittorie con almeno due reti di scarto e una collezione di goleade da far tremare i polsi. Mateo Retegui guida l’attacco con 24 gol stagionali, seguito da Ademola Lookman con 14. Il calcio dell’Atalanta è vertiginoso, dinamico, verticale. E quando ingrana, fa paura.
Dall’altra parte c’è il calcio chirurgico e silenzioso di Claudio Ranieri, tornato sulla panchina giallorossa per rimettere in carreggiata una stagione che sembrava persa. La sua Roma segna meno — 50 gol — ma subisce anche meno: 31 reti incassate, miglior dato insieme alla stessa Dea. Artem Dovbyk, 12 reti, è il riferimento offensivo, ma è il collettivo a fare la differenza. Poco spettacolo, molta sostanza.
Il peso economico della qualificazione non è un dettaglio. Arrivare in Champions significa mettere in cassa almeno 60 milioni di euro, tra premi UEFA, botteghino, visibilità e sponsor. Una cifra che può cambiare i piani estivi, soprattutto in casa Roma. La società è in una fase di transizione dirigenziale: il nuovo ds Ghisolfi sta prendendo le misure e Dan Friedkin osserva da vicino. Proprio per questo motivo, Gasperini — oggi avversario — è uno dei candidati forti per la panchina del 2025/26.
Batterlo significherebbe forse allontanarlo, perderlo potrebbe significare vederlo al proprio fianco tra poche settimane. Tutto è possibile. Ma prima c’è una serata da vivere.
Atalanta-Roma è anche uno stress test psicologico. Chi perde rischia di vedersi scivolare la Champions tra le dita, chi vince mette un piede nel paradiso europeo. La Roma vuole continuità, l’Atalanta vuole conferme. E tra spifferi di mercato, gol che valgono milioni e incroci tra futuro e presente, una cosa è certa: stasera a Bergamo non si fanno prigionieri.
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