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Atletico Madrid, il pensiero Champions non influisce: 3-0 all’Osasuna

La gara disputata dall’Atletico Madrid è stato prova di grande maturità; battere l’Osasuna, squadra allo sbando che aspetta solo la fine della stagione per poi ripartire con un nuovo ciclo, non è impresa così difficile ma farlo a tre giorni dalla sfida al Leicester (valida per il ritorno dei quarti di Champions) dimostra una crescita evidente dei ragazzi di Simeone. I Colchoneros impiegano una mezz’ora prima di sbloccare un match in cui gli avversari hanno pensato esclusivamente alla fase difensiva (solo tre i tiri fatti dall’Osasuna). Chiaro che una volta passato in vantaggio è stato tutto più semplice per l’Atletico che si è permesso anche il lusso di sbagliare due calci di rigore nei minuti finali. Un tre a zero tondo, che non ammette repliche e prepara al meglio gli uomini di Simeone al ritorno in Champions contro il Leicester.

Atletico Madrid, tutto perfetto

Vittoria rotonda (tre a zero), minimo sforzo e terzo posto consolidato; serata perfetta per i Colchoneros, autori della partita perfetta contro il modesto Osasuna. Quando si affrontano avversari nettamente inferiori il rischio di sottovalutare l’impegno, specialmente a pochi giorni da un match fondamentale (come quello di Champions League con il Leicester), è molto alto. Gli uomini di Simeone, però, hanno dimostrato quella maturità necessaria per poter arrivare in fondo a tutte le competizioni; anche se questo non accadrà considerando che l’Atletico è fuori dalla Copa del Rey, in campionato la speranza secondo posto ancora esiste (il Barcellona non sembra imbattibile come in passato) e in Champions si vuole provare ad alzare quella coppa sfuggita due volte negli ultimi tre anni. La squadra è forte e anche oggi ne ha dato una prova; ora la testa è a martedì quando Griezmann (oggi lasciato precauzionalmente a riposo) e compagni avranno l’arduo compito di resistere agli assalti del Leicester per raggiungere la semifinale di Champions.

La stella è Carrasco

Nella serata in cui Griezmann viene lasciato in panchina, ad emergere è Carrasco; il numero dieci di Simeone sostituisce alla perfezione il talento francese: grandi giocate, goal (due) e un rigore sbagliato che gli nega la possibilità di portarsi a casa il pallone. Giovane dal talento purissimo, il talento belga può essere un’arma fondamentale da qui a fine stagione.

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