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Atlético-Real, la Liga tenuta aperta dai fenomeni

La Liga dei fenomeni: il derby di Madrid dimostra che il livello del calcio spagnolo è ancora altissimo. Una partita da sogno, di quelle che dispiace che prima o poi debba finire. Anche perché a deciderla sono stati i giocatori più forti, quelli che ti aspetti in partite del genere, sia fronte Atlético che fronte Real.

Per i Colchoneros i calciatori di riferimento sono stati tre: Oblak in porta, Llorente in mezzo al campo e il solito Luis Suárez davanti. Il portierone sloveno è stato impressionante su tutti i fronti, dai faccia a faccia ai tiri da lontano, sempre puntuale e reattivo, anche in grado di rialzarsi in tempo zero nonostante il fisico imponente in occasione del doppio tiro di Karim Benzema. Llorente è stato come al solito il perfetto equilibratore di centrocampo, fondamentale nelle due fasi, tra la quantità in fase di non possesso e le grandi intuizioni tecniche palla al piede, oltre al solito grande dinamismo che sposato con la nuova natura di Correa formano un reparto d’eccellenza. Per quanto riguarda Suárez invece è difficile aggiungere altro: segna sempre, non cambia se la partita sia importante o facile sulla carta, la sua firma arriva sempre. Anzi, oggi ha persino il rimpianto di non aver chiuso la gara nel secondo tempo.

E anche per il Real Madrid i giocatori sono stati tre a dominare la scena. Il portiere Courtois ha fatto un figurone con due o più miracoli che hanno impedito all’Atlético di andare ad aumentare il distacco tra le due squadre, una grandissima risposta contro la sua ex squadra con cui non si è lasciato benissimo. Casemiro e Benzema poi sono state le due star della partita: il brasiliano ha fornito l’assist, Benzema ha fatto gol, ma non possono essere ridotte al solo fermoimmagine del gol le grandissime emozioni che hanno regalato in partita. il brasiliano si conferma uno dei migliori centrocampisti al mondo, forse il più forte tra quelli davanti alla difesa, sia per le intuizioni che per la capacità di incidere nelle gare. Benzema come Suárez ha ben poco da dire ancora, la sua classe è cristallina e si può solo rimproverare di aver sprecato qualche occasione che avrebbe potuto migliorare il risultato.

Si sono viste le migliori immagini dei migliori campioni di questa gara: meritano menzione anche le prove di Mendy da una parte e Correa dall’altra, e forse per coronare la partita è mancato solo che entrasse la punizione di esterno di Luka Modric all’ultimo secondo.

La classifica vede l’Atlético ancora favorito, ma non si può considerare concluso un campionato così bello, che con partite di questo livello dà anche un’immagine spettacolare di se stesso.

Simone Gamberini

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