Calcio

Aurelio De Laurentiis, l’oro di Napoli: anatomia di un successo

Campioni d’Italia, per la quarta volta. È il Napoli di Antonio Conte, ma è anche e soprattutto quello di Aurelio De Laurentiis, l’artefice di un trionfo che non ha eguali nella storia del club. Neanche il Napoli di Maradona è riuscito a vincere due scudetti in tre anni. Nessuno, in Italia è riuscito a vincere come il presidente del Napoli, ovvero abbinando il risultato sul campo ai successi finanziari.

Aurelio De Laurentiis, l’oro di Napoli

Aurelio De Laurentiis si può definire l’oro di Napoli. È entrato nel mondo del calcio con idee chiarissime e circondandosi di collaboratori capaci. Il suo Napoli, nel 2004, è in serie C. Ventuno anni dopo, ha vinto due scudetti, tre Coppe Italia e due Supercoppe italiane. A differenza di quello di Ferlaino e Maradona, ha avuto una vita sportiva di maggiore continuità e resisterà nel tempo grazie a una gestione imprenditoriale che bada il giusto agli umori dei tifosi e tantissimo alle esigenze del bilancio e del tornaconto. L’esempio arriva dal 2024/2025: dopo lo scudetto e un’annata disastrosa, ADL rilancia: un nuovo investimento, ingaggiando il migliore, perché poteva permetterselo, a differenza di Milan e Roma, tanto per non fare nomi.

Metodi discutibili, meriti indiscutibili

Scelta che ha pagato con gli interessi. Aurelio De Laurentiis probabilmente non brilla per i suoi metodi, considerati spesso poco ortodossi, al limite del discutibile. Indiscutibili, invece, i meriti di un presidente che forse è l’unico vero imprenditore, nel senso più pieno del termine, nel panorama calcistico italiano. Quel che gli è riuscito negli ultimi anni sembra impossibile un centinaio di chilometri più su, dove Roma e Lazio faticano a centrare un successo e festeggiano, al massimo, l’ingresso in Champions League, divenuto consuetudine propedeutica al successo per il Napoli di De Laurentiis che, alle sue spalle, non ha colossi. Non ha banche, né politici di peso, né alleati. Né probabilmente, gli interessa averne.

Un esempio di gestione sportiva a tutto tondo

Il suo Napoli è un esempio di gestione sportiva a tutto tondo: ottiene risultati importanti, vince, non si indebita ma si autofinanzia centrando con regolarità obiettivi sportivi, tecnici e finanziari. Il suo Napoli ha sempre allenatori top, acquista spesso a poco, cede sempre a caro prezzo generando plusvalenze. Sa gestire anche mediaticamente i rapporti complicati con i calciatori (vedi i casi Higuain e Kvara) e gli allenatori (Sarri, Spalletti, lo stesso Conte, destinato all’addio dopo il titolo). Questo perché per De Laurentiis il Napoli non è, per capirsi, un “giocattolo” o un “luxury asset”, ma un vero e proprio lavoro, un’azienda da difendere, valorizzare e tutelare. In due parole: un esempio da imitare e seguire per chi vuole vincere nel calcio senza generare debito.  

 

 

Pasquale Luigi Pellicone

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