Austria: una Nazionale da ritrovare. Dalle super qualificazioni a Euro 2016 al flop di quelle per Russia 2018

La Nazionale austriaca vive da alcuni anni la classica ed orrenda situazione del “Vorrei ma non posso” e l’eliminazione dai Mondiali ben prima delle ultime due giornate del girone ne è una prova. Arrivata quarta in un girone vinto dalla Serbia e con l’Irlanda al secondo posto si capisce come si poteva e si doveva fare qualcosa di più. Ma l’Austria è una piccola Nazione che non partecipa ad un Mondiale da Francia ’98, perchè quindi tanta pressione? Nelle qualificazioni verso Euro 2016, la Nazionale biancorossa è stata una vera e propria macchina tritatutto e con ben 28 punti su 30 disponibili (pareggiando solo 1-1 al Prater di Vienna con la Svezia nella prima giornata) è stata la squadra che ha totalizzato più punti nei vari gironi dopo la sola Inghilterra a punteggio pieno. Sembrava destinata al terzo posto che avrebbe signififcato spareggio, e probabilmente anche eliminazione, ma a lottare per l’ultimo posto per la qualificazione diretta in Francia furono le favorite Russia e Svezia. E di punti di forza quella Nazionale ne aveva parecchi. Su tutti sicuramente David Alaba, giocatore di origine filippine, scovato giovanissimo dall’Austria Vienna e sempre giovanissimo venduto agli attenti dirigenti del Bayern Monaco. Il terzino sinistro è un giocatore totale ed è sempre riuscito ad adattarsi al meglio a tutti i ruoli e così in Nazionale gioca spesso come regista di centrocampo per lasciar spazio ad un altro nome grosso, Christian Fuchs, campione d’Inghilterra con il Leicester nel 2016. Ma come non citare anche un altro grande talento da anni ormai in Premier League come Marko Arnautovic o il talento del Werder Brema Zlatko Junuzovic, per arrivare al richiestissimo difensore centrale, e pagato ben 18 milioni dal Bayer Leverkusen, Alexsandar Dragovic, molto ricercato anche in Italia.
Tutti grandi giocatori, tutti giocatori richiesti sul mercato e forse l’Austria ha finalmente trovato una squadra che possa farla tornare a sognare e a partecipare costantemente ai grandi appuntamenti internazionali. Ma in Francia le cose vanno male, anzi malissimo. Ultima in un girone che la vedeva favorita assieme al Portogallo, mentre dovrà lasciare il pass per gli ottavi alla sorpresa Islanda e alla modesta Ungheria. Poi le qualificazioni ai Mondiali e ancora punti persi inaspettatamente come la sconfitta in casa con l’Irlanda o il parggio con Galles e Georgia, per non parlare del misero punto raccolto nelle tre trasferte di Belgrado, Cardiff (perse entrambe) e Dublino. Cosa possono essere i mali di questa squadra?
Una Nazionale non è un club e molto spesso l’orgoglio di giocare per la propria patria conta di più del talento. Quindi si potrebbe puntare di più su un blocco di giocatori dal campionato austriaco e non solo su un blocco di giocatori austriaci che han fatto fortuna all’estero. In Bundesliga ci sono tantissimi talenti che vivono l’Austria ogni giorno e amano sempre di più la loro terra ed è assurdo pensare che un giocatore del Friburgo, dell’Augsburg, dello Stoke City o del Watford sia considerato meglio di ragazzi del Rapid Vienna, dell’Austria Vienna, dello Sturm Graz o Red Bull Salisburgo solo perchè gioca in un campionato più blasonato. Ma siamo sicuri che le squadre tedesche e inglesi che ho citato sopra vincerebbero a mani basse il campionato austriaco? E nelle ultime convocazioni di Marcel Koller sono stati tanti, finalmente, i talenti premiati dalla Bundesliga. Da Schobesberger a Knasmüllner, da Wolf a Pervan, assoluti protagonisti del loro campionato e finalmente presi in considerazione e l’Austria ha battuto Serbia e Moldavia. Inoltre c’è un Under 21 ricca di talento con Prokop e Ljubicic su tutti e con il Capitano Holzhauser pronto finalmente al guidare il centrocampo della selezione maggiore. Serve più autostima e più voglia di voler sfondare non solo a livello di club, perchè questa generazione ha il talento giusto per riportare la propria terra a buoni livelli del calcio europeo.

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