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Il Banfield tiene vivo un sogno impossibile

Questa settimana il campionato argentino non avrà un nuovo campione. La sentenza viene emessa dal Banfield che con la vittoria ai danni del Rosario Central tiene viva per la matematica l’opportunità di giocarsi il titolo con il Boca Juniors nelle ultime due giornate.

La vittoria del Banfield

La partita sulla carta era tutt’altro che semplice viste le ambizioni di un Central tenuto a fare risultato per tenere viva la sua candidatura alla prossima settimana. Tuttavia l’atteggiamento in campo dei Canallas è stato pessimo e tutte le piccolezze tecniche e comportamentali sono state sfruttate da un Banfield mai così bello e cinico allo stesso tempo.

Il primo episodio chiave è l’espulsione di Pinola: gomitata in pieno volto ai danni di Sarmiento dopo soli 10′ e rosso meritatissimo. Poi un pasticcio collettivo difensivo e quella porta lasciata vuota che diventa un’opportunità per un crudelissimo Sperdutti, bravo ad insaccare da un angolo quasi proibitivo.

Sì, nel mezzo c’è l’inatteso pari del Pachi Carrizo ma il Banfield di Falcioni ha avuto forza e mezzi per rimettere in piedi la propria partita della vita. Il protagonista è uno scatenato Brian Sarmiento che calcia una punizione magistrale (anche se il comportamento impaurito della barriera auriazul sarebbe da analizzare) che spiazza il Ruso Rodriguez. Poi il finale si conclude con un calcio di rigore provocato dalla frustrazione di Colman che dà un calcio violento e gratuito al malcapitato Jorge Rodriguez. Sarebbe un intervento da rosso diretto, l’arbitro si limita ad assegnare il penalty che verrà trasformato da Dario Cvitanich.

I risvolti di classifica

In questo momento il Banfeld è secondo a -2 dal Boca Juniors e aspetta buone notizie sia da Mar del Plata (dove l’Aldosivi ospiterà questa sera gli xeneizes), sia dal Monumental, sperando che il River nella difficile partita contro il Racing non riesca nel tentativo di contro sorpasso.

In pochi potevano dare il Taladro in lotta per il titolo a due giornate dalla fine ma la mano di Falcioni e l’allegria contagiosa di questa squadra rendono ancora vivo un sogno impossibile.

Simone Gamberini

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